martedì 27 settembre 2016

Da leggere

https://www.facebook.com/roberto.pietrobon/posts/10210507672719237

Riporto il link, nel caso vi sia scappato il discorso di Raniero La Valle.
È molto utile, perché punta i fanali sul "disegno" della riforma Boschi e dell'Italicum, e di vari altri cambi "per il meglio" ottenuti da Renzi.

venerdì 23 settembre 2016

La bilancia

Tutti conosciamo una bilancia tradizionale, con due piattini.
Quella dove su un piattino si poggia il peso voluto, e dall'altra la merce, fino ad ottenere un equilibrio.

La useremo per illustrare in modo un poco diverso come potrebbe funzionare il processo democratico.

Anzitutto, nel processo dobbiamo distinguere tre cose: Non solo i due piattini, ma anche chi è che afferra i pesi e li distribuisce sui piattini.

Lo stato iniziale della bilancia è, che un piattino si presenta con il 100% dei pesi, e l'altro è vuoto.
Con le elezioni, si decide di spostare il peso al piattino vuoto, per trasferire il potere a un numero ridotto di rappresentanti, che si dedicano esclusivamente alla riunione presenziale per la discussione di regole per i rappresentati.
In linea generale, i rappresentanti si riuniscono per votare, come si faceva ad Atene e in tanti altri luoghi.

Chi è che sposta i pesi?
L'Elettorato! Nessun'altro!

E lo sposta coi voti, ovvero delega.
Se sposta sufficiente potere ( > 50%), il gruppo che lo rappresenta ha legalmente sufficiente potere per gestire la società.
Ma non gli viene delegato tutto il potere, per cui la sua forza può variare a seconda del suo peso.

Al terminare il tempo di delega, il potere ritorna sul piattino dell'Elettorato, e si ripete il processo.

Questa è una descrizione di un sistema democratico, senza doppio legame, dove l'Elettorato crea e gestisce tramite delegati.

Il sistema attuale è una bilancia dove l'Elettorato non muove col voto, perché dopo la tornata elettorale tutto il peso si trasferisce al piattino del potere esercitato, e il gestore non è il popolo.
L'elettore invece è solo il beneficiario di una concessione con scelta limitata e blindata al rifiuto.

Nell'articolo precedente evocavo l'idea di un granello di sabbia.
Con un granello di sabbia, una azione molto semplice, si riesce a sbloccare il processo di creazione della bilancia, e permettere all'Elettorato di fungere come chi concede.

Il resto lo sapete.

Il granello di sabbia

Der Spiegel Online oggi riporta la notizia, che la Deutsche Bank si trova in difficoltà per aver fatto cattivi affari, e chiede se il contribuente tedesco verrà chamato al salvataggio.

http://www.spiegel.de/wirtschaft/unternehmen/deutsche-bank-plan-b-fuer-die-riskanteste-bank-der-welt-a-1113602.html

Io immagino che la gente a tali notizie ormai non reagisce più, se non con qualche lamentela, perché è rassegnata.
Perché sa, che anche se si cercano altri per intraprendere qualcosa, tutto quello che si può fare ormai, è muovere un granello di sabbia.

Quelli che sentiamo declamare sulle grandiose cose che stanno facendo (il primo ministro italiano, la ministra delle riforme ...) invece, ci sembrano dei bugiardi o dei pagliacci. Neanche i loro atti, sicuramente con effetti, ci sembrano impressionanti. Vediamo anche loro quasi ridotti all'immobilità, non proprio prigionieri del sistema, ma immobili perché non vogliono cambiare molto del sistema, solo dargli un ritocco cosmetico. E comunque limitati perché a capo del sistema nazionale non hanno comunque facoltà ampie.

Voglio introdurre l'idea, che non c'è motivo di essere conclusivamente pessimisti.
Il sistema in cui viviamo, non è stato necessariamente sviluppato con ideali puri al 100%, ma lo scopo dichiarato è sempre stato quello, di permettere al popolo d igestirsi nel proprio interesse e a proprio beneficio mediante gente scelta per lo scopo.
Invece di vedere la parte vuota del bicchiere, è più educativo vedere la parte già piena.
Cioè il fatto, che lo scopo si persegue da due secoli e mezzo, che si sono fatti diversi passi, che non si è mai smesso di cercare percorsi per mantenere la democrazia sulla buona strada (con organismi di monitoraggio, come mette in rilievo John Keane).

Di fronte alla notizia, che le scelte interne speculative e sporche di una banca poi vengano fatte pesare sulla società, bisogna chiedersi, se ipoteticamente muovere pochi granelli di sabbia basterebbe per impedire permanentemente svolte di questo genere.
Il realismo richiede ammettere, che la Elite ha l'interesse di mantenere in piedi il sistema che la favorisce, e i politici ne sono parte.
Ma l'ipotesi potrebbe essere, che il granello di sabbia potrebbe anche sbloccare l'evoluzione della democrazia, creando una linea di separazione, dove da un lato stanno Elettorato, Esecutivo, Legislativo e Giudiziario, e dall'altro i gruppi di interesse. (Attualmente dalla parte dell'elettore invece ci sono pochi rappresentanti del potere!).

Col prossimo articolo cercherò di illustrare come sarebbe la democrazia.

lunedì 19 settembre 2016

Ricette di calzolaio

Il problema: I politici eletti saltano da un gruppo e partito all'altro o poi votano il contrario di quanto promesso prima delle elezioni.
1) Ricetta M5S: Vincolo di mandato e multa di 150,000 € 

Il problema: C'è gente che vive di politica tutta la vita. Si inserisce in un giro di privilegiati, e fa da tramite alle lobby.
2) Ricetta M5S:  Due mandati massimi.

Il problema: La politica costa parecchio.
3) Ricetta M5S: Dimezzare gli stipendi.

Gli effetti secondari: 
1) Tali tipi di vincolo sono un ottimo strumento per controllare severamente i politici.
Non solo per quanto riguarda il mandato, ma anche per quanto riguarda ogni tipo di iniziativa, opinione o dibattito interno.
Se un eletto M5S volesse aprire un dibattito critico sul no Euro, dove onestamente si valutano le ragioni a favore e contro, il fatto di dare peso anche a argomenti che vanno contro la linea del partito potrebbero portare a pressioni e a espulsione per "apostasia".
Domanda: Col vincolo di mandato, un parlamentare espulso in pratica viene licenziato?

2) Il provvedimento aumenta la tentazione a insaccare al più posso durante i due mandati possibili. Il rendimento quindi sarebbe ancora più scarso, e il grado di corruzione maggiore.
Inoltre si crea un principio per il quale all'elettore viene tolta la possibilità di confermare un politico eccellente, per far entrare eventualmente uno più scadente.

3) Il risparmio non sarebbe un numero impressionante, ma sicuramente gli stipendi dimezzati sarebbero una riduzione dell'attrattività del compito.
Rimarrebbe interessante per soggetti a basso reddito, o a reddito zero, e si degraderebbe a impegno occupazionale a tempo limitato.

Il problema della corruzione degli eletti va affrontato in modo completamente diverso.
Si comincia dal chiedersi, per quale ragione a un eletto si presentano opportunità per essere corrotto.
La risposta più probabile è, che una persona con potere è un oggetto molto interessante, per chi può comprare il potere e ha degli scopi per i quali usare il potere.
Il potere vale oro.
Ma c'è un particolare: Questo vale principalmente per un sistema politico come il nostro.
In un sistema diverso, dove il potere è precario, e può essere annullato facilmente nel giro di qualche anno, il valore di un politico diminuisce.

Sorprende allora, che il M5S preferisca le pezze, anziché andare alla radice del problema, che è l'assenza di vincolo forte  tra elettorato e partiti.

Non sorprende invece, se gli effetti collaterali delle ricette M5S sono proprio l'obiettivo principale: Cioè quello di farsi aiutare dalla legge per rendere precari e irrilevanti i propri candidati, ed evitare che emergano e siano autonomi.

mercoledì 14 settembre 2016

L'intelligenza del Si al Referendum

Al Referendum di Chissà quando, una buona parte di quelli decisi a votare Si stanno facendo una scelta coscientemente più intelligente di parecchi che voteranno No.

Sono due gruppi opposti, anche se i gruppi in realtà sono innumerevoli, e non mi interessa elencarli tutti, perché mi costerebbe qualche giorno identificarli.

La faccenda dell'intelligenza ha tutta a che vedere con il riconoscere, che il passato e il presente sono situazioni negative, e non è desiderevole prorogarli!
Se il Si si sceglie principalmente perché si spera di muovere una situazione in stallo, e perché la riforma è l'unica proposta presentata, si è perlomeno arrivati al punto di riconoscere, che qualcosa non ha mai funzionato bene.

Lasciamo in aperto, se è veramente la Costituzione e il fatto che l'Esecutivo deve fare troppa strada in salita ...

Se voterai no per mille diverse ragioni, ma non per quella sostanzialmente intelligente, sei messo peggio di quelli che critichi per la loro scelta.

Come appena detto, l'intelligenza sta nel riconoscere che il passato non è da ripetere.
Il no è solo intelligente, se hai anche capito, che il si è un passo che riduce la scelta degli elettori, e li consegna ai poteri che gestiscono l'economia e le finanze.

Sinceramente, non credo che quelli del Si vogliano esattamente questo.
Eventualmente, e non avendo sentito proposte alternative, sostengono perlomeno l'unica proposta consistente di un cambio, abbandonandosi alla speranza, che sia il passo giusto.

Il no statico, che dopo il no non vede necessità di fare altro, è un no ottuso.

Sospetto che la maggioranza degli elettori sia del Si che del No non sa esattamente cosa fa.
Sono invece sicuro, che nessuno andrà a votare sapendo dove vuole arrivare.