mercoledì 14 settembre 2016

L'intelligenza del Si al Referendum

Al Referendum di Chissà quando, una buona parte di quelli decisi a votare Si stanno facendo una scelta coscientemente più intelligente di parecchi che voteranno No.

Sono due gruppi opposti, anche se i gruppi in realtà sono innumerevoli, e non mi interessa elencarli tutti, perché mi costerebbe qualche giorno identificarli.

La faccenda dell'intelligenza ha tutta a che vedere con il riconoscere, che il passato e il presente sono situazioni negative, e non è desiderevole prorogarli!
Se il Si si sceglie principalmente perché si spera di muovere una situazione in stallo, e perché la riforma è l'unica proposta presentata, si è perlomeno arrivati al punto di riconoscere, che qualcosa non ha mai funzionato bene.

Lasciamo in aperto, se è veramente la Costituzione e il fatto che l'Esecutivo deve fare troppa strada in salita ...

Se voterai no per mille diverse ragioni, ma non per quella sostanzialmente intelligente, sei messo peggio di quelli che critichi per la loro scelta.

Come appena detto, l'intelligenza sta nel riconoscere che il passato non è da ripetere.
Il no è solo intelligente, se hai anche capito, che il si è un passo che riduce la scelta degli elettori, e li consegna ai poteri che gestiscono l'economia e le finanze.

Sinceramente, non credo che quelli del Si vogliano esattamente questo.
Eventualmente, e non avendo sentito proposte alternative, sostengono perlomeno l'unica proposta consistente di un cambio, abbandonandosi alla speranza, che sia il passo giusto.

Il no statico, che dopo il no non vede necessità di fare altro, è un no ottuso.

Sospetto che la maggioranza degli elettori sia del Si che del No non sa esattamente cosa fa.
Sono invece sicuro, che nessuno andrà a votare sapendo dove vuole arrivare.

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