mercoledì 30 luglio 2014

Il partito dei gufi

Civati in intervista recentissima scherza affermando che "dovrebbe" fondare il movimento dei gufi.

Lo prendiamo sulla parola!

Civati, ti chiediamo di fondare il aprtito dei gufi!

Per anticiparti il consenso, abbiamo creato una pagina su facebok, che speriamo si riempia di adeioni, così vedai che l'idea non dispiace e che ti vediamo molto meglio fuori dal PD!

Ecco la pagina, con la richiesta di pubblicizzarla!

https://www.facebook.com/groups/781691248518793/

È necessario fare un esempio

Da un paio di giorni mi lasciano sconvolto i difensori delle riforme di Berlusconi e Renzi.

E a quanto pare, sono resistenti agli avvertimenti sulla bassa democraticità delle stesse.

Suppongo che non cambierà molto le cose, ma fare un esempio terra terra si deve.

Immaginiamo che in paese ci sono diversi produttori/commercianti alimentari.
Ognuno ha i suoi clienti, chi più, chi meno.

I due maggiori si mettono d'accordo, e grazie alle loro influenze, riescono a creare ostacoli agli altri, per rimanere i soli sul mercato.
Allo stesso tempo, decidono di reagire meno alla retroalimentazione della clientela.

Ovviamente sapete che i miei esempi sono kafkiani:
I paesani devono comunque pagare, anche se non fanno consumi, e non c'è la possibilità di andare a rifronirsi al paese vicino.

Esempio finito. Non c'è bisogno di dilungare.
Capisco che chi vota PD e FI con convinzione, non vede nessuna necessità di lasciare spazio ad altri partiti o partitelli.
E che la perspettiva di creare due soli poli aumenta le probabilità di mantenere seggi in modo stabile (specialmente se li gestisce il segretario del partito).
Anche chi cerca il posticino ha più probabilità di azzeccarci. Deve puntare o sul nero, o sul rosso.

Statisticamente comunque, quelli che mangeranno davvero con i partiti sono pochissimi.
Statisticamente quindi alla stragrande maggioranza i circoli chiusi dovrebbero dare molto fastidio.
Sempre statisticamente allora, l'unica spiegazione è che Renzi riesce a catturare moltissima empatia per gli interessi propri e di qualche centinaio di esponenti del suo partito.

Accidenti!
Dimenticavo il pezzo più grosso!
Renzi sta riuscendo a ottenere addirittura empatia per le cause di Berlusconi.


Le cause di Berlusconi sono cause comuni di Renzi per una situazione molto ovvia:
Non si può rafforzare la Casta assieme al M5S!

sabato 19 luglio 2014

Scuse a Berlusconi

Il verdetto odierno dovrebbe insegnarci a non fare accuse precipitate!

Berlusconi è stato assolto.

Usufruire di prostitute (minorenni) non costituisce reato. (Il marito della Mussolini può rifarsi al precedente e chiedere anche lui di essere esonerato dalle indagini sui clienti delle baby squillo).

E la chiamata per liberare Ruby non è abuso di autorità.

Si, è vero. Merito della legge Severino, che ha scorporato il reato di concussione in due, molto specifici.
Quel che prima era concussione, ora solo in pochi casi è l'uno o l'altro reato di concussione.
Un buon testo quello della Severino.
Ce ne vogliono altri in tutti i campi della criminalità, e non parliamo più di carceri sovraffollate ....


Chiarisco che l'ultima è una battuta!
Questi tagli ai capelli si fanno solo alle leggi che riguardano i criminali dal colletto bianco.
Sarebbe forse più facile esonerare dalla sanzione chi viene certificato dal potere, e avremo l'Italia perfetta: Quella che corre all'amico giusto per far parte dei circoli giusti.
Sarebbe una regola che corrisponde allo spirito della nazione.

Le mie scuse quindi al Signor (ex) Presidente Berlusconi!
Come sostenuto da tanti, in primis da centinaia di eletti deputai e senatori, qualificatisi con il voto di transubstanziazione (più correttamente, di transnazionalizzazione), Berlusconi è puro e altruista e va aiutato.

Va aiutato con tutte le forze. (Più lo aiuti, più ti avvicini alle poltrone pagate dai cittadini. E Razzi lo ha aiutato molto. Tanto da meritarsi gratitudine fino al pensionamento.)

Menzionare Razzi mi fa ricordare Gesù Cristo, quello tribolato e morto per l'umanità.
E torno sui miei passi, perché li non ci voglio arrivare con la satira.

Spiacevole cosa, quando la "giustizia" deve piegarsi alle parole, e assolvere che usa un immenso potere per interessi propri e frivolità invece di immortalarsi nella storia come benefattore (non nel senso della beneficienza, ma in quello più comune di chi fa il bene al "popolo" o lo favorisce).

Berlusconi è l'anti Bertrand Russel. In tutti i sensi.
E tra i due, senza pensarci un istante, scelgo Russel.

Scusa quindi caro Berlusconi, per essermi stufato e per sperare di non vederti più in politica.
Sei un cancro, e sei tra i maggiori contribuenti alla rovina del paese.

venerdì 18 luglio 2014

Impaccio imperante

Continuando il discorso sulla performance della squadra di governo nella faccenda delle riforme "democratiche", in tanti hanno scorto comportamenti di favoritismo e ostruzionismo che non richiedono intelletto superiore per una giustificazione.

Facciamo alcuni esempi:
FI e NCD sono stati consultati, perché necessari per avere la maggioranzarichiesta per fare le riforme.
Ufficialmente il comnsenso è stato negoziato, in seduta unica col solo Berlusconi (e qualche assistente) e Renzi ha dovuto fare "cessioni".
Che poco a poco viene tirando fuori.
(Cioè, laddove gli si rinfaccia qualcosa poco limpida, ammette di esservi costretto perché voluto cosi dal socio che gli permette di avere i numeri per la riforma.)

Questa versione invece la contrraddice con i fatti!
Già da tempo ormai (e la voglia di apparire in buona fede lo dovrebbe aver costretto a farlo), avrebbe dovuto presentare la "carta" con la quale si era recato da Berlusconi.
Metterla sul tavolo, e verificare, se i nuovi interlocutori gli permettono di portare a casa una formulazione di riforme, che contiene un maggior numero di "corrispondenze PD". (Sto parlando di tutti gli accordi presi con Berlusconi. Accordi istantanei, a quanto pare, che non hanno richiesto consultazioni di "altri partiti" e studi approfonditi fatti in ritiro.

Invece Renzi "scorda" di andare con la valigetta dei desideri, e fa "sondaggi" svogliati di persona (per permettere a noi malelingue di sospettare, che non può mandarci gli sprovveduti che conosce - alla fine, deve sapere chi ha nominato, no?, per non tradire quello che comunque traspare da tempo), senza nemmeno badare a simulare di andarci preparato a trattare.
Ci va a parare invece, a temporeggiare e a fare il carosello.

Parla a sproposito di avere il dovere di consultare "gli altri", cioè FI e i partitini che con lo sbarramento che chiede, affonderebbe.
Ancora una volta dimenticando grossolanamente, che PD e M5S assieme hanno ottenuto il 61% dei voti alle elezioni europee.
In realtà, avrebbe - se volesse davvero fare riforme intelligenti e al massimo livello di democrazia possibili (considerando i compromessi necessari per garantire la governabilità al vincitore) - ben poco da vagare.
Dovrebbe nominare i suoi (suoi davvero, e non degli altri che glieli avrebbero imposti) termini, verificare i consensi (quanti voti otterrebbe) e procedere se i testi passano.

Anche se tutto è molto chiaro, perdo il minutino di tempo per riepilogare:
Il PD pasticcia visibilmente, perché la via è già stata decisa, non è una decisione autonoma del PD, ne di Renzi, e sgusciare per fare meglio con altri non si può.
Proprio da questa impasse nasce il bisogno di salvare la faccia presentandosi, mentre al contempo si gettano pretesti molto goffi con la speranza di trovare quello giusto per tirare avanti come dettato a quattr'occhi.

Arrivare a rimproverare per i "toni:" e gli insulti (quando Renzi non risparmia occasione per ricambiare, anche se evita il turpiloquio), per giustificare il ritegno a confrontarsi, oppure che FI rappresenta molto elettori (il M5S di più!) e non si può lasciare fuori, non è segno di poca intelligenza.Probabilmente neanche Tucidide avrebbe la trovata divina per giustificare che fare le procate si deve, perché altro non si può fare.
Le tante scivolate su bucce di banana tradiscono semplicemente una commedia inscenata per imbiancarsi sotto la luce dei media. (Da qui anche la necessità di aver bisogno dello streaming, proposte scritte, etc., per cogliere il fallo e uscire con la ragione e il diritto a fare dell'autoritarismo una necessità.)

Renzi insomma sta cercando di pescare il pesce puzzolente e brutto, per giustificare che la miglior opzione è fare "il bene"(a giustificare quello dedica il resto della strategia mediatica) assieme agli squali.

Il dovere di dimostrare

Scanzi ieri scriveva
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/17/riforme-incontro-pd-m5s-lautogol-di-speranza-e-uno-streaming-inutile/1063889/
che gli incontri dei delegati 5 Stelle non serviranno a niente, perché Renzi ha gia preso impegni per quel tipo di riforme, che viene chiamata democrazia autoritaria.

Ma non boccia il tentativo, anzi nel passato rimproverava l'inerzia e il rifiuto a sedersi al tavolo delle trattative, per dare testimonianza che agli accordi obliqui con Berlusconi c'è l'alternativa di cose più decenti.

La politica, dove è scadente, è fatta spesso col gioco: so le tue intenzioni e le condanno, ma non mi confronto per non darti l'opportunità di smentirmi.

Anche se è una azione con utilità vicina allo zero, la missione di Di Maio è importante.
L'importanza deriva dalla superficialità dell'elettore, che non analizza i segnali discordi inviati dai suoi votati.
Il fallo della propria squadra fa parte del gioco.
Quello che si vince è un paese all'orlo del collasso, se non già oltre.

giovedì 10 luglio 2014

La strada larga che conduce al governo

È logico che a me le riforme Renzi/Boschi non piacciano!
Se quelle sono un chiaro: Non importa cosa fa l'elettore, noi dopo le elezioni vogliamo mantenerci in poltrona per quattro anni, fare quello che vogliamo, e non rendere conto a nessuno (e quando Berlusconi dice: "Neanche ai giudici", moltissimi del PD annuiscono!).

Io invece dopo 30 anni di astensioni divento irrequieto, proprio perché ho visto fino ad ora un sistema chiuso.
E ora viene il vento nuovo a dire, che non era sufficiente, e che bisogna chiudere ancora di più, ridurre le voci, ridurre le orecchie.
E a fatti mostrare, che la voglia è di sbattere sul tavolo il rancio, far cantare i media: "Il fatto è compiuto, la salvezza è stata servita. Zitti, pagate e non rompete!", e intendersi con chi conviene intendersi.
Un club di beneficienza insomma, che si giudica con strtegie di marketing e si risparmia il feedback.

Quando leggo le varie belle proposte mi chiedo in continuazione, dove sta la prima domanda che un SERVITORE dello Stato dovrebbe porsi:
Quanti rifiutano il mio operato?

Invece è un fenomeno della presentazione, che mentre si declama la libertà di scelta, in realtà la scelta riguarda solo la confezione, il presentatore, e i cuochi e i fabbricanti sono sempre gli stessi quattro sciacalli.

A chi vota e sull'astensione ripete la dozzina di giudizi confezionata da chi ha interesse alla gestione del potere devo chiedere:
Quale meccanismo avete a disposizione, nel caso totalmente utopico (fatti e persone sono inventati e non corrispondono alla realtà) di "intese" tra i gruppi di interesse, che gestiscono i personaggi da offrire in salse in apparenza diverse (i partiti), e che comunque sulle questioni importanti ottengono la tutela dei propri interessi, generalmente a danno dell'interesse della società?

Dico utopico.
Se fosse reale, oggi avremmo decenni di storia politica dalla quale emergerebbero massicci tronchi piantati per chissà quali interessati a danno della società.
Probabilmente ci sarebbero debiti smisurati da pagare.
Probabilmente le tasse sarebbero già molto alte. Talmente alte da far collassare parte dell'industria e del commercio.

Insomma, sarebbe un fenomeno incredibile, se periodo legislativo dopo periodo legislativo, i poteri riuscissero a costringere l'elettore a CONFERMARE forze politiche, che gradualmente, senza soste e senza discese, continuassero a aumentare il debito pubblico e la tassazione.

Renzi ora è una novità. Non credo che sia cosciente di quello che fa.
Il suo errore sta nel fatto di credere sul serio, di essere diverso, di avere un partito diverso, e di poter fare cambi (sui quali non ha affatto le idee chiare).
Sembra che Renzi sia succube dell'idea, che la soluzione sia nel poter esercitare "la parola" incontrastatamente.
La parola del "sia fatto".
Malattia piuttosto comune, che affetta la maggior parte degli italiani, e addirittura l'opposizione, come Grillo.
Il sia fatto di Grillo per esempio si basa sulla credenza, che i cittadini divengano responsabili e disinteressati, che dimentichino l'aspettativa del favore e del posto di lavoro alle spalle della società, e che stampare i propri soldi sia causa di felicità e benessere.

Voglio terminare quello che ho gia detto diverse volte:
Non serve a niente poter comandare, se poi mancano idee adeguate e solide.

Se le idee "solide" finora erano quelle che dovrebbero finire in imputazioni per corruzione, c'è tutta una tradizione che dimostra quanto sia sbagliato non avere nessuna possibilità di bocciare in tondo.

Secondo turno elettorale. Se gli elettori sono meno del 50%, i due partiti contendenti hanno un giudizio finale: Sono bocciati!

Sia permessa una domanda:
Vista la storia recente italiana, qualcuno oserebbe affermare, che per il lavoro svolto ci siano ragioni valide, per non decidere la bocciatura?
La bocciatura è utile per permettere al servitore di Stato, di prepararsi meglio sia per acquistare capacità, che per l'evoluzione delle proprie intenzioni.
Delle due cose, quella più carente sono le intenzioni, anche se da diversi anni gli incapaci aumentano.

mercoledì 9 luglio 2014

Commenti per un anno

A questo post ci pensavo da parecchio tempo.
È il post numero 365.
Quando iniziai a scrivere, non pensavo ad arrivare a tanto.
L'unica "previsione" che avevo fatto, era quella di non avere lettori, che posso confermare.
Il blog lo scrivo chissà perché. Forse per conservare idee e opinioni. Probabilmente per mio figlio, che ha otto anni, e per ora non capisce le cose che mi "stimolano" (in senso negativo). E al quale vorrei perlomeno inoltrare il messaggio, che non mi basta credere di "capire" qualcosa del mondo, ma che spero di poter "fare".

A questo si deve anche il cambio del titolo del blog.
Per diversi anni mi presentavo con l'etichetta di alieno e lontano.
Ma una cosa è rendersi conto di se stessi e dela relazione col mondo, altra è cosa è l'intenzione.

SLAP rappresenta l'intenzione.
Il tentativo di "dialogare e costruire" con altri.
Nonostante la consapevolezza, che quello da costruire non è "spettacolare", la consapevolezza, che quello che non è spettacolare non riesce neppure a nascere ...

Non mi alletta l'idea della lotta contro i mulini a vento.
Ma un piccolo ideale, anzi una meta, che ha tutte le carte in regola per "riuscire", la ho.
Ed è una meta che si può condividere, e che si può ralizzare. Che anzi tra più cervelli si realizza meglio:

Raccogliere analisi, ovvero capire, spiegare la società, come si può riuscre ad interagire, e dove sono i limiti del migliorabile (dal punto di vista pratico, sociale e dei poteri contrari).

E raccogliere alcune proposte ben pensate.

Si può fare, e se lo facciamo, lasciamo perlomeno testimonianza, che sapevamo ragionare.
Ma non voglio metterci su la lapide prima di partire.
Mettere su un "programma" o una diagnosi (parziale) e una ricetta, invita e richiede i passi seguenti.

Sto solo invitando al primo passo, con porte e portoni aperti ai passi successivi.

PS. Sto cercando (da giorni) di includere un forum disqus su queso blog, per usarlo come piattaforma moderata per dialoghi, dibattiti e cristallizzazione di idee e proposte da conservare e mantenere pronte per l'uso.
L'inclusione di disques dovrebbe essere cosa di pochi click, ma purtroppo non vuole funzionare, e i diversi tentativi di configurazione manuale (seguendo istruzioni trovate in rete, he testimoniano che l'integrazione spesso fallisce) non sono riusciti.
Accetto volentieri aiuto ...