sabato 31 maggio 2014

Cronaca del declino

Illusione collettiva.
Talmente forte, da colpire tutti.
Doveva essere un risultato difficile da inghiottire per Renzi, talmente clamoroso da giustificare la richiesta di dimissioni di Napolitano e un governo a Cinque Stelle.

Casaleggio, che è il guru del marketing in rete, deve aver misurato il consenso in rete.
Ma forse ha misurato il consenso dopo la manipolazione del suo staff di influencer ...

Niente burle. Perché poi?
Solo considerazioni.

Diagnostici già ne sono stati fatti diversi. Probabilmente tutti quelli che si potevano fare (meno quelli di fantasia, tipo ipnosi collettiva ad opera di extraterrestri).

Certuni, molto di comodo, si devono scartare.
Per esempio quello che attribuisce il risultato alla strapresenza di Renzi.
Si, certamente! Il risultato di Renzi può essere frutto del suo apparire frequente in ogni tipo di show televisivo.
La perdita di 2.9 milioni di elettori  del M5S invece no. Se fossero andati a Renzi, d'accordo. Ma si sono astenuti!
Solo qualche persona diversamente intelligente affermerebbe, che la tele induce all'astensione.
(Tali persone diversamente intelligenti portano nomi come Messora o Airola). Sorprendente che sia un argomento popolare e ripetuto. Si vede che la pancia della curva di Gauss è ampia!

L'altro argomento è la cattiva comunicazione. L'immagine insomma.
Ma per tre giorni nessuna menzione di Grillo e Casaleggio.
Che avrebbero scelto la strategia vincente, mentre gli attivisti e la Corte avrebbero sbagliato?
Comportamento di una setta.
Fortunatamente politica, e quindi "debole".
Questione di giorni l'uscita di accuse ai leader. Sorprendente l'accusa a Di Battista, colpevole di sostenere e giustificare  gli sbagli (accusa che non mi aspettavo).
Più rapido invece il passaggio da disastro a trionfo. Quello sì tipico della setta. Ovvio, che le sfoltite sono una azione di setaccio, dove lo scarto se ne va.

E poi l'annusarsi tra Grillo e Farage.
Che Bersani e Renzi erano scartati a priori, e Farage, ex broker, con curriculum di mangione a spese pubbliche, e parecchie esternazioni di destra, ma senza tanti interessi comuni ((uscita dall Euro e Eurobond non interessano agli inglesi, che non hanno l'Euro!) invece è talmente interessante, da cercarlo per primo ...
Chiamarlo sondaggio è una offesa all'intelligenza, ma quella per fortuna non la hanno molti. Quindi il sondaggio passa. Sondaggio con propaganda sul blog, per mostrare i lati buoni dell'UKIP.
Eh si, siamo già oltre il sondaggio.


Mancano le votazioni online.
Generalmente votano 40,000. Ma per le espulsioni care a Grillo si fanno vivi altri 5-6,000.
Possibilmente Casaleggio tiene una riserva pronta da versare sui risultati, e confermare la scelta che proporranno.
Come nei film, dove il potente villano sgambetta quando non può perdere.

venerdì 23 maggio 2014

Le statue di Pasqua

Jard Diamond in "Collapse" tratta il caso del declino e dell'estinzione della civiltà dell'isola chilena di Pasqua.

La popolazione avrebbe sostenuto il culto dei condottieri costruendo le famosissime statue, a costo di disboscare completmente l'isola, fino a spogliare completamente l'isola.
Mantenendo i riti fino all'ultimo albero.

Il declino dell'Italia è certamente dovuto all'ascesa delle economie orientali, ma è aggravato e accelerato dalle "malattie" del paese, nelle quali tuttora si indulge senza decrescerne il ritmo.

L'Italia, anche mentre sta affondando, invece di lanciare l'SOS, di carcare zattere e tronchi per salvarsi, di tappare qualche falla, persiste a ritmo massimo nella costruzione delle sue statue di Pasqua.

Affonda Patria, affonda!

Grillo, che predica la fine da anni, è incapace di adottare una strategia per intervenire.
Colpa: Il suo smisurato amore per l'ideale.

Grillo (e Casaleggio) non è un patriota. Non è uno al quale prudono le mani per poter intervenire e fare meglio le cose (in teoria potrebbe, perché è certo che non avrà mille riguardi per i poteri amici, che vogliono continuare a succhiare linfa e sangue).
Casaleggio e Grillo vogliono arrivare al loro regno di Dio. Il paese è secondario, e il declino è la leva con la quale sanno di avere potenziale per ottenere carta bianca.
Finché il lasciapassare non arriva, il declino, o l'aumento di disperazione è indispensabile per continuare.
Grillo si sgonfierenbbe se ci fosse ripresa percepibile con previsioni di stabilità.
Ma non scomparirebbe grazie alla sindrome di Festinger.
Credo comunque che il movente di Grillo (più che di Casaleggio) non è mantenere uno status o nutrire una fede, quanto avvicinarsi alla meta e arrivarci.
Allontanarsi e subire decrescita lo indurrebbe a abbandonare il campo.
Sarebbe sufficiente una decrescita a 3-4 appuntamenti elettorali, e ogni volta del 1-2%.

Non faccio la riflessione perché desidero la sparizione di Grillo, o perché mi interessa una ricetta per sbarazzarsi di lui e ridare il mercato alla Casta di partiti.
La faccio, perché una meta ambita fortemente detta le azioni, e rende monolitica la coerenza.
Grillo sarebbe una presenza permanente se l'obbiettivo fosse di migliorare, passo per passo, le condizioni della società.
Se i due guru stessero creando pezzetti di una società più funzionale, sarebbe la loro base storica, estremamente solida, per lavorarci sopra e alzare l'edificio.
Se invece l'obbiettivo è riscaldare l'opinione pubblica per aumentare il voto e arrivare alla soglia necessaria per traghettare il paese all'aldilà del paradiso democratico ... il successo non è fattuale, e il modo di misurarlo è la percentuale ottenuta ai voti. Se quella non si avvicina al valore richiesto per arrivare alla meta, ma si allontana, la missione è fallita.

Nel frattempo si costruiscono le ultime statue.

Le previsioni - con serietà

Per un paio di giorni potremo riposare dai sondaggi.

Da un paio di settimane mi si faceva sempre più pesante l'assenza di un chiarimento:
Berlusconi e FI non sono caduti nella preferenza elettorale.
Il garantismo e in genere ogni sorta di protezione alle lobby, ai corrotti e agli amici li sostiene anche l'NCD (sigla che suona come un insetticida).
Divisi, Alfano e Berlusconi secondo i sondaggi, concentrano ancora più voti!

Di elettori "pentiti" quindi non si parla.
La percentuale di gente che vuole Berlusconi come Chef del menu è in lieve rialzo!

Ma si vedranno i numeri fra un paio di giorni.

La domanda interessante è invece, se ci sarà qualche conseguenza per il secondo arrivato.
Entrambi i partiti stanno suonando molto aggressivamente le trombe della vittoria.
Entrambi i partiti stanno marciando secondo la strategia dei leader.
Grillo ha addirittura commesso l'abominevole atto di andare in Televisione da Vespa, per raschiare share elettorale nella popolazione matura, quasi uno sforzo violentando le emozioni gastriche, perché agli ultimi metri si deve guadagnare ogni centimetro possibile per arrivare prima.
Cosa che il socio silenzioso conferma, dandosi a due interviste, ovviamente amichevoli (a Grillo invece è toccato qualche momento di flottamento smarrito in cerca di fondo sicuro).

Per Grillo e Casaleggio arrivare secondi non sarebbe tragico.
Ovviamente dipende dai numeri, che dovrebbero almeno mantenersi sulle percentuali delle elezioni nazionali. Ma è sicuro, che nel giro di 24 ore qualcuno misurerà i voti in assoluto ottenuti dal M5S, per dare un giudizio negativo in caso fossero numericamente al disotto delle preferenze ottenute l'anno scorso.
Il match infatti non si chiude, e le azioni per contenere e sgonfiare il M5S riprenderanno nel giro di poche ore dalle elezioni.
Anche perché Grillo da tempo apre alla speranza di essere scoraggiabile e indotto a mollare.
Qui infatti sta tutta la strategia:
In caso di "fallimento" (ovvero non arrivare primi), ci sarà abbastanza rumorío interno, da indurlo a stufarsi e gettare la spugna?

Che Renzi ceda il posto invece è meno probabile.
Sarà pesantissimo per Renzi arrivare secondo, e Civati, con diversi attacandosi alla sua coda, avrebbe auditori aperti ad ascoltare e riformulare critiche pesanti, ma il PD è più pragmatico, e le lobby e gli "amici" non hanno nessuna ragione per voler rinunciare a un altro paio di anni di governo, per rischiare di buttarsi in elezioni anticipate dove il M5S arriverebbe primo e forse anche al governo.

Una vittoria M5S assicurerebbe e rafforzerebbe la benevolenza del PD verso NCD e FI!

Buon voto a chi pensa che tra le opzioni attuali ce ne sia almeno una da considerare!

giovedì 15 maggio 2014

Foro castico

Il Parlamento fino a questo giorno ha votato sei volte per l'arresto di un loro membro.
Se visto alla luce dell'altissima corruzione vigente in quell'ambiente, è un posto di privilegio per chiunque faccia cose che la legge sanziona.
Mi ricorda le città di rifugio in Israele, dove assassini involontari potevano rifugiarsi per sfuggire alla faida.
Solo che in Italia il rifugio sono le massime istituzioni che elargiscono immunità ai loro membri.

Per la faccenda di Genovese voglio osservare una cosa:
Senza dubbio, è grazie ai Cinque Stelle che il caso è stato portato all'attenzione pubblica.
Più di tanto i 5* non possono fare, per mancanza di numeri e per mancanza di accordi e collaborazioni (che spesso renderebbero più facile ottenere risultati).

Ma con un Berlusconi non avrebbero ottenuto niente!
La "svolta" è stata innescata da Renzi, che sicuramente si è "allineato" per una principale ragione:
Non macchiarsi mediaticamente!
E sto facendo la supposizione più maligna.

Renzi quindi è ricattabile e manovrabile: Tutto quello che messo in mostra sui media gli causa disagio, lo tratta con i guanti di maggiordomo e lo mette a posto.
Non sarebbe stato affatto sfavorevole come punto di partenza, per giungere a interessi comuni, o interessi che di fronte all'attenzione pubblica sarebbero convergenti.
E quindi avevano ragione Orellana e alcuni altri, che il dialogo porterebbe frutti.
(Ma rimane chiara la ragione per la quale Grillo e Casaleggio non vogliono mischiarsi:
In primo luogo, non sarebbero più il riferimento per gli eletti.
In secondo luogo, il MS perderebbe lo status di Casta sacrificata e pura.

venerdì 9 maggio 2014

Vilipendio al cittadino

Immaginate:
Al Ristorante vi offrono pietanze disgustose, putride, veri rifiuti che neanche un cane mangerebbe, e quando rifiutate, vi ammoniscono, che rifiutare "sarebbe un errore".

Il Presidente Napolitano, abituato a credere che l'unica persona che non deve essere vilipendiata è lui, deduce che ha il diritto di vilipendiare l'intelligenza di metà dei cittadini italiani, che considerano che andare a votare, per segnalare a una banda composta da cialtroni, incompetenti, parassiti, delinquenti, venduti, fanatici, etc. (la varietà è grande, ma la squadra in totale è pietosa), confermando tutta la miseria e lo schifo che conosciamo tramite i mezzi di informazione è un errore ...

Si, il Signor Napolitano, abituato a 60 anni di uso di parole per girare le frittate, ora offende noi al dirci, che facciamo male a dire no allo schifo sul quale presiede.

Le spiego, caro Signor Presidente, cosa vuol dire l'astensione:
Vuol dire RIFIUTO.
Ed è una azione surrogatoria!
Perché lei e i suoi colleghi avete avuto la sfacciataggine di toglierci il diritto di rifiutare.
Il nostro rifiuto vuol dire, che quel 35-40% di gente che andranno anche a nostro nome a guadagnare stipendi, e in modo sbandato votare a dritta e a manca, senza una visione chiara e proposte solide, ci va abusivamente!

L'errore è costituito da voi, mercanti di politica, che offrite un prodotto che disgusta quasi la metà degli elettori!

Il nostro rifiuto, se non fosse stato provvisionalmente neutralizzato, sarebbe il verdetto che dice, che VOI NON CI DOVETE STARE!

mercoledì 7 maggio 2014

Le riforme in discussione

Tra le varie proposte per Parlamento e Senato ce ne sono alcune che vogliono i numeri vigenti negli Stati Uniti d'America:
400 parlamentari e 100 Senatori (eletti due per Stato).

Nessuno sembra ricordare, che nonostante gli USA abbiano "pochi" poltronati, il loro governo è il più caro del mondo.
E ciò non è dovuto agli stipendi, ma a tutto il personale extra che appoggia le camere.
Personale che ha funzioni ben definite, e lavora realmente (non sono certamente portaborse).

Ma per gioco facciamo una ipotesi:
Va bene la riduzione a 400 Parlamentari. Possiamo considerare senza esagerare, che attualmente 200 sono solo scaldasedie e incassa stipendio e vitalizio.
E va bene anche la riduzione a 100 Senatori. Magari con seggi riservati per le regioni o per qualche minoranza.
Ovviamente scelti dai cittadini e non designati dai capopartito.
Potrei anche accettare, che i numeri non si devono ridurre, perché si rischierebbe di non avere sufficienti eletti a lavorare patrioticamente per il paese.
Ma la possibilità della strigliata per programmi e proposte o per non compiere le promesse in legislature anteriori,a mio parere si deve introdurre e proteggere.

Allora alternativamente propongo che si riempiono i seggi, ma si riducono stipendi e rimborsi spese di ognuno in percentuale di astensione + schede bianche + partiti esclusi per sbarramento, etc.
Se tale valore è per esempio il 30%, tutte le indennizzazioni, stipendi e vitalizi vengono ridotti proporzionalmente.
I partiti si "educano" a "rendere" se al potenziale "rendimento" si può assegnare la retribuzione che potenzialmente meritano.

Alternativamente si può anche fare un discorso più fetente:
Per ogni seggio si richiede X elettori. I candidati che ottengono X, ottengono lo stipendio pieno. Quelli che invece lo occupano con meno di X, ottengono stipendio in proporzione e budget spese in proporzione.
Ovviamente per questa alternativa è indispensabile che l'elettore debba scegliere i candidati.

L'elettore senza qualità

Secondo Demopolis, circa il 39% degli elettori tendono all'astensione.

Sarebbero quindi di gran lunga il maggior gruppo elettorale.

Mi chiedo se si tratta di gente irresponsabile, o di gente che come Ulrich tra le alternative non ne trova nessuna sufficientemente attraente.
Con Ulrich comunque la somiglianza e il paragone è limitato.
Ulrich era libero di cercarsi la professione, o crearsene una.
E come astensionisti non abbiamo di mira relazioni incestuose (l'intenzione di Musil era far consumare il rapporto incestuoso con Agathe).

Ma ho voluto usare il "senza qualità" per giocare sull'accusa superficiale che Ulrich fosse uno che non ragiona, o uno disinteressato.
Sappiamo invece, che aveva un intelletto molto fine, ed era in grado di fare analisi profonde.

La secondo coincidenza è solo che non riusciamo a scegliere.
O meglio, non abbiamo niente da scegliere.

Posso interpretare, senza meritarmi pesanti smentite, che astenersi stavolta ha un significato ben preciso:
Le proposte dei partiti non ci sembrano affatto competenti e non promettono nessuna efficienza rispetto a quello che ci interesserebbe vedere fatto e sostenuto al Parlamento Europeo.
In altre parole: Nessun "programma europeo" dei partiti italiani e delle liste internazionali ci sembra sufficientemente strutturato per meritare di essere presentato a Bruxelles.
O: Bocciamo in tondo i programmi europei!
Meritano di essere elencati separatamente:
a) La maggioranza bocciamo: "fuori dall'Euro", "battere i pugni sul tavolo", "non vogliamo essere tedeschi", "'più Italia in Europa emeno Europa in Italia".
b) Bocciamo altrettanto: Vaghe politiche di risparmio moderato per compiere gli "ordini" e gli obblighi senza chiare prese di posizione su come si vorrebbe cambiare la situazione dell'Italia e invertire la recessione.

Astenersi vuol dire che i partiti sono stati superficiali e hanno giocato sugli slogan anziché "impegnarsi".
c) Diamo anche un giudizio di insufficienza al fatto di permettere la scelta di candidati online (M5S e IdV). Non è la priorità scegliere i candidati, ma avere un programma serio e candidati in grado di "muovere".
Serve la combinazione di proposte che hanno possibilità di essere accettate dalla maggioranza degli Europarlamentari, e che offrono alte probabilità di cambiare la situazione di stallo dei paesi indebitati.
(Anche rassicurando i mercati. Perché i mercati cominciano con la psicologia, ovvero i punti di fiducia che si riescono ad esibire.)

A elezioni avvenute faremo i conti.
Probabilmente sarà possibile sapere quanti italiani hanno votato per i partiti nel 2013 e quanti per gli stessi partiti hanno creduto che valga la pena mandarli al Parlamento Europeo.
Se i numeri risultassero inferiori, sarebbe un giudizio di incompetenza.
(E siccome sono cattivo, mi apro anche alla possibilità, che tutto il mio ragionamento sia sbagliato, e l'alta astensione si deve al fatto che il voto di scambio per le poltrone europee è meno consueto, perché in cambio si ottiene meno ... Ma l'ipotesi sarebbe smentita facilmente, se il consenso al M5S calasse altrettanto!)

lunedì 5 maggio 2014

Qual'è il punto zero?

Parlando del processo democratico, dove si potrebbe situare il punto zero?

Sicuramente il processo democratico comincia dalle elezioni.
Non esattamente dal voto, ma prima.
Dall'offerta dei partiti, da come è presentata l'offerta, e dalle tecniche usate per convergere voti.
Li ci sarebbe da pensare su, ma è alquanto complicato interferire e aggiustare, perché non è regolando la manipolazione che l'essere umano diviene meno manipolabile.
Il massimo che si può fare è nella direzione di quello che si discute da tempo, e dove si sono già fatte delle regole (voto di scambio, etc.)

Per comodo allora il punto zero preferisco situarlo un poco dopo nel tempo, al processo delle votazioni.
Dove contribuisce particolarmente un fattore:
La percentuale di gente mobilitata.

Ma mi fermo per chiedermi, se il punto zero non sarebbero invece la scelta del sistema democratico.
Intendo democrazia diretta e democrazia rappresentativa.

E ora spiego anche, perché mi interessa il "punto zero":
Se vogliamo ripartire da zero, perché tutto il sistema funziona male, dovremmo cercare il punto zero.

Grillo e Casaleggio affermano che si risolve cambiano di sistema.
Ragionamento valido, perché in un altro sistema le reti clientelari dapprima non funzionano.
E devono ricostituirsi rispettando le nuove regole.
"Devono" non è obbligatorio. Ma se c'è la mentalità che ha creato le reti, non sarà certo il cambio di sistema che le annullerà.
Contrariamente alla convinzione di Grillo e Casaleggio, che sono fermamente convinti che con le altre poche regole che hanno escogitato, l'effetto è davvero quello di proteggere dalle corruzioni la democrazia diretta.
Li rielenchiamo per completezza:
1) Cambiare sistema democratico da rappresentativo a diretto partecipativo.
2) Nei limiti del possibile, rendere chiaro agli eletti che sono dei qualunque e che devono "ubbidire" agli elettori - tra l'altro tramite verifiche e recall.
3) Limitare i mandati a due.
4) Ridurre l'attrattività dell'incarico, riducendo gli stipendi.
5) Eliminare il finanziamento pubblico, per mantenere partiti poveri (probabilmente con l'introduzione di successive regole che limitano il finanziamento privato.

Di per se è un kit di regole, che sfascia parecchio il sistema.
Ma non tocca minimamente un particolare fatto:
Non "apre" il nuovo sistema alla verifica.
Costringe col metodo tradizionale, a giocare il gioco offerto, ovvero, il sistema di Grillo e Casaleggio ancora una volta è blindato contro il rifiuto.

Per questo ho buona ragione di affermare, che sia il sistema rappresentativo, che quello di Casaleggio, non partono da zero.
Partono dall'ignorare il dissenso e il rifiuto.
Pressappoco dal 25-30% di voti che prendono come accettazione, e aggiungono al resto dei voti.

Se si parla di azzerare, qualsiasi sistema deve offrire la possibilità del rifiuto alle proposte.
Il vizio di fondo quindi rimane.

E per le difficoltà e la tappatura di buchi ai quali saranno costretti Grillo e Casaleggio se avessero la meglio, insisto sul fatto, che conviene provare prima una semplice riforma del conteggio, che sarebbe un autocorrettivo pesante e molto meno avventuroso.
Diceva Twain, che se votare cambiasse le cose, non ce lo permetterebbero.

Mi permetto ragionare sul suo testo:
Nel processo elettorale che conosciamo, dovremmo identificare quei tipi di cambio che non piacciono a nessuno (neanche a Grillo e Casaleggio). Tra quelli ci sarebbero quei particolari cambi che cambierebbero le cose e ci darebbero potere invece di limitarci a accettare un programma e un gruppo di potere (faccio notare che non esiste luogo dove trovare pro e contro dei punti M5S e documentazione della loro stesura. Non mi è noto neppure che i famosi punti siano "aperti" alla revisione. "Partecipativo" quindi è fuorviante.)

Un cambio che nessuno vuole considerare è che all'astensione venga dato il potere di limitare il potere politico tramite riduzione di seggi (e di rimborsi, se è ancora il caso.)
La ragione è che a qualsiasi partito interessano solo i voti che riesce a ottenere, e poi le regole per rimanere in gioco (ovvero sbarramenti decisi in modo tale da tagliare gli altri e dare vantaggio a chi rimane), o vincere il gioco anche se non ci sono i numeri (premio di maggioranza).
Non interessa a nessuno invece ridursi il potere, ridursi i seggi, e permettere all'elettore di sbattere le porte in faccia.

sabato 3 maggio 2014

La crociata dell'homo sapiens

Matthew McConaughey in True Detective afferma che l'essere umano dall'evoluzione è stato dotato di capacità "di troppo" che non gli servono, se non a confonderlo e farlo infelice.

Si riferisce alla ragione.

La ragione ti permette esaminare i fatti e trarre una conclusione.

Riguardo l'identità, il mondo, l'esistenza, la ragione ci dovrebbe "limitare" a parafrasare i fatti che  tocchiamo, viviamo e vediamo vivere.

Ci dovrebbe rendere "consapevoli".

A conferma del "sapiens" voluto per distinguere la nostra specie.

Invece la storia, quella dei fatti, quella culturale, psicologica - tutta la storia, ci narra dell'energia consumata, di vite consumate fuggendo la consapevolezza.
La storia culturale è come quel clip della francesina che regala una tablet al padre, e poi quando lo rivede scopre che la usa come tavoletta per tagliarci sopra le verdure.

L'amore per i racconti, la fantasia, gli essere soprannaturali, Dio, le streghe e i folletti, i lupi mannari e i vampiri non sono che il lato della medaglia che la specie preferisce.
Quella opposta alla ragione.
Siamo come la luna, che mostra solo una faccia, e l'altra la nasconde.
Vogliamo ingannarci ed essere ingannati, per cedere all'odio, alla furia omicida.
(Come dice Canetti,  una forma coinvolgente di constatare la nostra morte grazie a quella altrui.)

Perché funzionano le sette?
Perché cominciano sbattendoci in faccia la fragililità, l'incapacita e l'impotenza.
Nel fondo di noi stessi sappiamo che quella è la verità.
Ma poi le sette ci offrono nuovamente una illusione.

Invece di alcolici anonimi dovremmo andare a sessioni di illusi compulsivi anonimi.

E Dio ci avrebbe fatto a sua immagine e somiglianza ...
Feuerbach faceva notare che Dio somiglia  molto agli esseri umani, cominciando dalla mancanza di logica.
Segno che sono gli umani ad averlo immaginato a propria immagine e somiglianza.

Rusty Cohle afferma anche che l'essere umano lotta per darsi una identità.
Per costruirla. Alla stregua del resto, già che comincia poggiando piede in un mondo di miti, supposizioni, congetture, bugie e illusioni.

Tra l'animale e l'uomo quale differenza ci sarebbe?
Forse quella della ragione e della consapevolezza.
Strumenti disponibili, ma ...
a cosa serve sapere che in meno di un secolo non ci sarai più, non lascerai niente, e quindi il futuro non esiste?
A cosa serve sapere quanto è lontano dalla verità il mondo nel quale si passa la vita?

Religioni e ideologie sono schemi che permettono sedersi e farsi il giro della montagna russa, per intrattenersi mentre arriva la morte.