giovedì 10 luglio 2014

La strada larga che conduce al governo

È logico che a me le riforme Renzi/Boschi non piacciano!
Se quelle sono un chiaro: Non importa cosa fa l'elettore, noi dopo le elezioni vogliamo mantenerci in poltrona per quattro anni, fare quello che vogliamo, e non rendere conto a nessuno (e quando Berlusconi dice: "Neanche ai giudici", moltissimi del PD annuiscono!).

Io invece dopo 30 anni di astensioni divento irrequieto, proprio perché ho visto fino ad ora un sistema chiuso.
E ora viene il vento nuovo a dire, che non era sufficiente, e che bisogna chiudere ancora di più, ridurre le voci, ridurre le orecchie.
E a fatti mostrare, che la voglia è di sbattere sul tavolo il rancio, far cantare i media: "Il fatto è compiuto, la salvezza è stata servita. Zitti, pagate e non rompete!", e intendersi con chi conviene intendersi.
Un club di beneficienza insomma, che si giudica con strtegie di marketing e si risparmia il feedback.

Quando leggo le varie belle proposte mi chiedo in continuazione, dove sta la prima domanda che un SERVITORE dello Stato dovrebbe porsi:
Quanti rifiutano il mio operato?

Invece è un fenomeno della presentazione, che mentre si declama la libertà di scelta, in realtà la scelta riguarda solo la confezione, il presentatore, e i cuochi e i fabbricanti sono sempre gli stessi quattro sciacalli.

A chi vota e sull'astensione ripete la dozzina di giudizi confezionata da chi ha interesse alla gestione del potere devo chiedere:
Quale meccanismo avete a disposizione, nel caso totalmente utopico (fatti e persone sono inventati e non corrispondono alla realtà) di "intese" tra i gruppi di interesse, che gestiscono i personaggi da offrire in salse in apparenza diverse (i partiti), e che comunque sulle questioni importanti ottengono la tutela dei propri interessi, generalmente a danno dell'interesse della società?

Dico utopico.
Se fosse reale, oggi avremmo decenni di storia politica dalla quale emergerebbero massicci tronchi piantati per chissà quali interessati a danno della società.
Probabilmente ci sarebbero debiti smisurati da pagare.
Probabilmente le tasse sarebbero già molto alte. Talmente alte da far collassare parte dell'industria e del commercio.

Insomma, sarebbe un fenomeno incredibile, se periodo legislativo dopo periodo legislativo, i poteri riuscissero a costringere l'elettore a CONFERMARE forze politiche, che gradualmente, senza soste e senza discese, continuassero a aumentare il debito pubblico e la tassazione.

Renzi ora è una novità. Non credo che sia cosciente di quello che fa.
Il suo errore sta nel fatto di credere sul serio, di essere diverso, di avere un partito diverso, e di poter fare cambi (sui quali non ha affatto le idee chiare).
Sembra che Renzi sia succube dell'idea, che la soluzione sia nel poter esercitare "la parola" incontrastatamente.
La parola del "sia fatto".
Malattia piuttosto comune, che affetta la maggior parte degli italiani, e addirittura l'opposizione, come Grillo.
Il sia fatto di Grillo per esempio si basa sulla credenza, che i cittadini divengano responsabili e disinteressati, che dimentichino l'aspettativa del favore e del posto di lavoro alle spalle della società, e che stampare i propri soldi sia causa di felicità e benessere.

Voglio terminare quello che ho gia detto diverse volte:
Non serve a niente poter comandare, se poi mancano idee adeguate e solide.

Se le idee "solide" finora erano quelle che dovrebbero finire in imputazioni per corruzione, c'è tutta una tradizione che dimostra quanto sia sbagliato non avere nessuna possibilità di bocciare in tondo.

Secondo turno elettorale. Se gli elettori sono meno del 50%, i due partiti contendenti hanno un giudizio finale: Sono bocciati!

Sia permessa una domanda:
Vista la storia recente italiana, qualcuno oserebbe affermare, che per il lavoro svolto ci siano ragioni valide, per non decidere la bocciatura?
La bocciatura è utile per permettere al servitore di Stato, di prepararsi meglio sia per acquistare capacità, che per l'evoluzione delle proprie intenzioni.
Delle due cose, quella più carente sono le intenzioni, anche se da diversi anni gli incapaci aumentano.

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