mercoledì 7 maggio 2014

L'elettore senza qualità

Secondo Demopolis, circa il 39% degli elettori tendono all'astensione.

Sarebbero quindi di gran lunga il maggior gruppo elettorale.

Mi chiedo se si tratta di gente irresponsabile, o di gente che come Ulrich tra le alternative non ne trova nessuna sufficientemente attraente.
Con Ulrich comunque la somiglianza e il paragone è limitato.
Ulrich era libero di cercarsi la professione, o crearsene una.
E come astensionisti non abbiamo di mira relazioni incestuose (l'intenzione di Musil era far consumare il rapporto incestuoso con Agathe).

Ma ho voluto usare il "senza qualità" per giocare sull'accusa superficiale che Ulrich fosse uno che non ragiona, o uno disinteressato.
Sappiamo invece, che aveva un intelletto molto fine, ed era in grado di fare analisi profonde.

La secondo coincidenza è solo che non riusciamo a scegliere.
O meglio, non abbiamo niente da scegliere.

Posso interpretare, senza meritarmi pesanti smentite, che astenersi stavolta ha un significato ben preciso:
Le proposte dei partiti non ci sembrano affatto competenti e non promettono nessuna efficienza rispetto a quello che ci interesserebbe vedere fatto e sostenuto al Parlamento Europeo.
In altre parole: Nessun "programma europeo" dei partiti italiani e delle liste internazionali ci sembra sufficientemente strutturato per meritare di essere presentato a Bruxelles.
O: Bocciamo in tondo i programmi europei!
Meritano di essere elencati separatamente:
a) La maggioranza bocciamo: "fuori dall'Euro", "battere i pugni sul tavolo", "non vogliamo essere tedeschi", "'più Italia in Europa emeno Europa in Italia".
b) Bocciamo altrettanto: Vaghe politiche di risparmio moderato per compiere gli "ordini" e gli obblighi senza chiare prese di posizione su come si vorrebbe cambiare la situazione dell'Italia e invertire la recessione.

Astenersi vuol dire che i partiti sono stati superficiali e hanno giocato sugli slogan anziché "impegnarsi".
c) Diamo anche un giudizio di insufficienza al fatto di permettere la scelta di candidati online (M5S e IdV). Non è la priorità scegliere i candidati, ma avere un programma serio e candidati in grado di "muovere".
Serve la combinazione di proposte che hanno possibilità di essere accettate dalla maggioranza degli Europarlamentari, e che offrono alte probabilità di cambiare la situazione di stallo dei paesi indebitati.
(Anche rassicurando i mercati. Perché i mercati cominciano con la psicologia, ovvero i punti di fiducia che si riescono ad esibire.)

A elezioni avvenute faremo i conti.
Probabilmente sarà possibile sapere quanti italiani hanno votato per i partiti nel 2013 e quanti per gli stessi partiti hanno creduto che valga la pena mandarli al Parlamento Europeo.
Se i numeri risultassero inferiori, sarebbe un giudizio di incompetenza.
(E siccome sono cattivo, mi apro anche alla possibilità, che tutto il mio ragionamento sia sbagliato, e l'alta astensione si deve al fatto che il voto di scambio per le poltrone europee è meno consueto, perché in cambio si ottiene meno ... Ma l'ipotesi sarebbe smentita facilmente, se il consenso al M5S calasse altrettanto!)

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