mercoledì 8 gennaio 2014

Il reddito di cittadinanza


Vi è capitato di imbattervi in qualcuno o in un'idea, e di non avere una buona sensazione?

Se lo leggiamo nei libri, lo presentano come un presagio o una intuizione formata, ma se vi è capitato, sapete benissimo, che non è affatto così chiaro al principio.
Nella realtà invece è qualcosa di molto più indefinibile, quasi impercettibile.
Comincia dall'assenza di convinzione, certezza. Un lieve senso di disagio, niente più. Che solo col passar del tempo assume contorni.

A me è capitato con diverse persone rispetto al trattarle bene ed espormi.
Quando dopo averle trattate come se fossero i migliori amici, anteponendo spesso i loro interessi ai miei, vengo tradito malamente, con malignità, a volte anche con furia distruttiva, riconosco che il primo istinto non era positivo e che ancora una volta ho agito contro quello che mi dicevano i sensi non verbali e logici.

Ecco che posso passare al reddito di cittadinanza, facendo molto meno parole.

Non era così il detto, che invece di regalare pesci bisogna insegnare a pescare?

Grillo invece punta sulla ricetta vecchia: Lo Stato deve regalare ancora di più.
Così abbiamo moltitudini mantenuti con un pesce al giorno e poi quando scoppia la bolla, sarà una esplosione galattica.

Perché non la smette di cercare di risolvere le cose con un colpo di bacchetta magica, e lascia che la gente col cervello studi possibilità di investire in progetti di insegnamento della pesca? Magari con l'aiuto degli europei, così riduciamo il rischio di mettere su una cosa con tre piedi, che risulta essere un altro cavallo di Troia per succhiare dai già vuoti forzieri dello Stato?

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