sabato 30 novembre 2013

I codini dei diavoli

C'è gente che sa ragionare.
Qualcuno ha il pallino di ragionare autonomamente. Che vuol dire, che il ragionamento deve sempre essere originale, e non può mai coincidere con quello di un altro.
E poi c'è molta gente che crede, che ragionare vuol dire farsi e darsi ragione.

I ragionamenti spesso si rivelano come i tamponi. Se si osservano attentamente, si scopre il filo, e se si tira, si rivela cosa dovevano tappare.
(Scusate l'analogia un pò spinta.)

Altre volte i ragionamenti sono semplicemente balordi. Non hanno a che vedere con la ragione, ma sono più che altro dei mantra. Da ripetere e inculcare. (Non omettete lettere per favore! Ma immaginandola assente, si rende l'idea.)

Quando è stata votata l'egizianità e parentela di una marocchina, molti avranno visto spuntare i codini di diavolo.
Ma bisogna correggere:

Erano solo codini di porci!

venerdì 29 novembre 2013

Sympathy for the devil

Fa parte delle lezioni basiche di psicologia la distinzione in persone che si riescono a motivare con un premio, e persone che invece reagiscono meglio se c'è il rischio di un castigo.

La simpatia per chi è scaltro perché frega tutti, ma sparte con gli amici, sicuramente qualche relazione con tale psicologia la ha.

Oso affermare, che anche se il sentimento è reale, il ragionamento sul quale si basa è sbagliato.

Facciamo un esempio:
Forse avete notato, che in località turistiche che si visitano per un giorno, nei ristoranti i camerieri poco premurosi si incontrano con maggior frequenza che in località poco frequentate.
Parlo di medie, non di casi specifici.

La ragione può essere più complessa (reazione a ospiti che non esagerano con le mance), ma in parte c'è sicuramente il ragionamento, che tanto è improbabile che torni qui, e quindi non devo sforzarmi per farti tornare.

L'egoismo in diverse situazioni è una strategia che funziona.

Ma torno ad affermare, che generalmente nelle società moderne la strategia di fregare gli altri ha dei limiti. Nello spazio e nel tempo.

Il limite di spazio è costituito dal "flusso".
Quanti fessi ti toccano statisticamente?

Immaginiamo una popolazione di 1000 personaggi, dove uno fa lo scaltro, e ha 999 vittime a disposizione.
Se un secondo individuo decide di seguirlo, le vittime potenziali diventano 499.
Immaginiamo una società, dove i furbacchiotti fanno un club perché fregare gli altri è un beneficio che si ottiene conquistando il potere democratico.
E hanno bisogno di 20-30% di sostegno per riuscirci. (Grazie al fatto, che la fede nel successo tramite l'imbroglio è diffusa, non è necessario spartire il bottino tra tutti).
In tal caso, i polli da fregare statisticamente si riducono a 4 o meno ancora.

Tornando alla realtà: Se il sistema è costruito sul fatto, che la pubblica amministrazione è una mangiatoia dove si possono servire gli amici dei furbi, si conferma che il diavolo è il miglior benefattore.
Il problema con la proliferazione dei parassiti è, che alla fine l'organismo non li può più sostenere e muore.
Pressappoco come nella fermentazione etilica del vino, che si ferma a circa 15 gradi alcolici, perché gli organismi unicellulari che la producono poi soccombono con l'alcol prodotto dalla trasformazione degli zuccheri.

Nelle società umane, è l'organismo sfruttato che raggiunto un certo punto critico decima i parassiti.

E si comincia dalle teste più grosse, ma non sono mai le uniche che vengono rase.

Il fatto che sia una storia ciclica mette in evidenza un altro fatto: Che la maggioranza dell'umanità è totalmente priva del senso sociale inteso come sensazione, che equità reca beneficio a tutti.
La cosa è specialmente evidente dopo un secolo di comunismo praticato, che al contrario di quanto predetto da Marx e Engels, è solo stato una forma di governo retto da oligarchie diverse.

Le sanguisughe si concentrano dove possono succhiare meglio, senza importarsi della bandiera.

mercoledì 27 novembre 2013

El encanto de Diabolikillo

Niente da festeggiare oggi.
Chi ha voluto Berlusconi invece dovrebbe andare in piazza con striscioni e cartelli che finalmente siano sinceri, e che dicano:
"Ci conviene la mafia, l'illegalità, e l'imbroglio."

20 anni di Berlusconi sono 20 anni di vergogna per gli italiani. Per quelli che lo hanno votato e per quelli che hanno votato un'opposizione che lo ha mantenuto per convenienza.
Berlusconi è colpa della maggioranza degli italiani, perché il sistema del favore piace a tutti.

Ma sono sicuro, che neanche 20 anni sono stati sufficienti per far capire alla gente, che fare così vuol dire vendere i propri figli.

Ora spero che la vendetta di Berlusconi sia implacabile.
Aspetto ansiosamente come ripagherà i suoi complici di un tempo, probabilmente esponendo le  loro macchie.

Tanto, agli arresti domiciliari di tempo per sgambettare e tagliare gambe ne avrà, e interesse a mantenere il governo in piedi non ne ha più. Anzi!

domenica 24 novembre 2013

Monologo e probabilità

Quando qualcuno sceglie il monologo per presentare la verità, la probabilità che invece si tratti di una grandissima frottola è talmente alta, che facciamo meglio a dire subito, che Silvio rifila balle.

La verità di Berlusconi è talmente fievole, da non essergli servita in tre istanze, con il fior fior degli avvocati. E non una volta, ma in diversi casi, dai quali si è salvato per prescrizione, mentre le carognate sono comunque state identificate.

Ora siccome io col comunismo non ho niente a che vedere, mi chiedo, come è che faccio ad essere d'accordo con i magistrati che lo hanno condannato (e per essere sincero, si merita anche sculacciate per fare il prepotente e per l'egoismo che lo induce a fregare tutto un paese cinicamente, solo perché lui ha il diritto di godersi la sua vita al massimo).
 Probabilmente sono una vittima delle bugie rosse ...

Sulla storia che la magistratura di estrema sinistra vuole arrivare al socialismo per via giudiziale ci insiste.
È una teoria complottistica talmente vaga, da destare immediatamente il sospetto, che sia il lupo cattivo che i genitori usano per controllare i bambini ribelli.
Da uno preparato come Berlusconi uno si aspetterebbe un dossier invece di "c'era una volta".

Io l'affermazione, che lasciarlo decadere equivale a mettere se stessi nelle mani di giudici inclementi l'ho interpretata come avviso, che se la Casta non abbatte la magistratura, Silvio provvederà a usare la stessa magistratura informandola delle cose indagabili di ogni attore politico di spicco che gli sta nel cammino.

giovedì 21 novembre 2013

Atti diversamente degni di fiducia

Chi ha occhi ... se non vede ancora, è una persona che vive allucinando.

Quando si presenta una spettacolo come la fiducia alla Cancellieri, e non si ha l'impressione che si assite a una cosa degna dello spirito della fiducia e conferma della nipote di Mubarak ...
il problema rimane che uno comunque può continuare a votare. Come un cieco (che mi scusino il paragone) che ha la licenza per guidare l'automobile.

La cosa può parafrasarsi anche così:
Letta disse:
Pensateci bene, perché qui la condizione per il grande magna-magna è che sulla barca ci manteniamo tutti saldi, senza buttare fuori nessuno.
O facciamo tutti le carogne, e magari fra cinque anni ci manteniamo in sella, oppure tornate a terra e rischiate di non risalire più.
Perché il magna-magna è un club dove è proibito il tradimento.
(E come evitare quello di Berlusconi senza perdere la faccia ancora non lo sappiamo.)

Civati poi la fiducia la da, ma ci tiene a metterci il puntino e dira la sua.
Anche su di lui si può fare una previsione:
Una volta che si rende conto, che il PD non si può riformare (per ora mantiene il sogno) non gli rimarrà che fare la sua strada, che fortunatamente non potrà essere nel M5S.

lunedì 18 novembre 2013

Istruzioni per riconoscere quando un politico mente

Segue una regola molto specifica che permette di riconoscere quando un politico mente:

Requisiti:
Un politico in stato formale (ovvero cosciente di attuare come politico).

Quando il politico muove le labbra per fare una dichiarazione.
Ecco il momento preciso in cui mente.

Purtroppo la regola è talmente complessa, da sfuggire alla gran maggioranza di italiani.

Se invece sapessero applicarla, avremmo sicuramente un modo di misurare la percentuale di bugie dette da un politico, o meglio, il grado di ingannevolezza (perché anche col silenzio si inganna) col quale il politico fa dichiarazioni.

Fassina per esempio, se tutti sapessimo individuare gli inganni, oggi avrebbe evitato di rimproverare Civati. La motivazione è altrettanto stupida quanto l'altra, che la Cancellieri non si può sfiduciare perché lo ha chiesto il M5S.
Fassina dice che cose così il PD le sviluppa organicamente.
Certo: Come quella faccenda di Prodi!
Insomma, il PD è il modello della coerenza e delle decisioni prese responsabilmente!
E Civati non ha ragione di essere impaziente!

Il furbo di Renzi invece continua a dire, ma quando si tratta di Casta, si limita alle parole.

Se l'italiano avesse un grano di sale in zucca, farebbe una differenza tra chi si muove per pulire, e chi invece promette rottamazione da anni, ma nei casi concreti non muove un dito.

Che Sgarbi reputa di essere intelligentissimo non è sorprendente.
Gli elettori ogni volta gli confermano, quanto è imbecille il cittadino italiano!

giovedì 14 novembre 2013

La censura dei "migliori"

Da quasi quattro mesi, dopo un episodio de due mesi, il Fatto Quotidiano non mi permette di commentare.
Il tutto senza previo avviso. email alla redazione e ad alcuni dei giornalisti di spicco non hanno avuto effetto.

Visto che per me attenermi alla "netiquette" non è un problema, perché ho la fobia contro le offese e gli attacchi personali, e bado anche a come mi esprimo, l'unica ragione per la quale sono un azia commentatore indesiderato ... lo conoscete.
Al Fatto Quotidiano non piace il profilo:
Astensionista, scettico e critico verso il M5S, convinto che la democrazia diretta partecipativa non funziona, per niente convinto che il limite a due mandati sia intelligente (un sollievo sapere che Bernini al massimo ci sarà per due mandati, ma congedare Di Battista dopo due mandati mi pare idiota!), per niente convinto che pagare 2,500 Euro ai deputati sia il massimo della genialità, scettico rispetto all'azzeramento dei rimborsi e finanziamenti ai partiti, poco convinto dalle sfuriate sull'Euro, quando si arriva a promettere il futuro migliore senza Euro.

In tutti questi punti non mi trovo affatto sulle posizioni di chi difende lo stato attuale, ma le posizioni di Grillo e Casaleggio, che tutti gli eletti devono seguire alla lettera, mi sembrano estreme, poco pensate, e a rischio.

Ripassando la lista dei venti punti, su parecchi mi trovo aperto a ogni posizione.
Dipenderebbe dai dettagli, a volte tecnici, a volte logici.

Oggi ho letto le risposte twitterate da Renzi, che è un campione di ambiguità. Ma a domande dirette ha risposto direttamente.
E se nell'attitudine (di apertura) mi trovo in sintonia, nel concreto non sono affatto d'accordo.

Quindi, se devo rilevare quali sono le cose marcanti della mia posizione che possono dare fastidio, devo andare su quelle cose sulle quali ho una posizione molto salda:
- Corruzione. No in assoluto. Peccato che non ci sia la fucilazione per alto tradimento, ma la corruzione per me è alto tradimento, e i politici dovrebbero avere terrore alla solo idea di farsi corrompere.
- Favori. No in assoluto. Meriti, capacità, ma non favori e favoretti e nepotismo. Una cosa schifosa, fatta sulle spalle di chi paga le tasse, che per me sono sacre.
O meglio: I soldi degli altri sono sacri, e se si usano, si devono usare al meglio senza sgarrare.
- Sovvenzioni. Quelle ai mezzi di informazione politica no in assoluto.
Sosterrei quelle ai mezzi scientifici e culturali, ma in misura. Eviterei le sovvenzioni per creare posti di lavoro, e l'unico obbiettivo sarebbe il beneficio sociale.
- Spese militari. Se in tavola manca il pane, è immorale comprarsi le sigarette, e preoccupante se si comprano armi. L'esercito attualizzato, per usarlo come strumento per guadagnarsi appoggio politico estero ... sarà una pratica consolidata, ma è di zero utilità agli elettori, È un giocattolo costosissimo che i politici mantengono per ottenere appoggio da altri paesi.
- Giustizia. il PdL e Berlusconi hanno ragione: La giustizia italiana è pietosa!
Ma al contrario di quello che lamentano loro! 1E incredibile, quanti farabutti, corrotti e sporchi faccendieri possano girare liberamente e continuare a mantenere le loro reti per fare intrallazzi!
La giustizia è inefficiente perché alcune migliaia di cittadini sono privilegiati e intoccabili.
- Sistema politico. La democrazia rappresentativa, con molta più partecipazione, e possibilità di accesso e reazione dell'elettorato, mi sembra il sistema migliore in paesi dove la gran maggioranza degli elettori è passiva e non ha nessuna intenzione di partecipare.
La democrazia esclusivamente partecipativa sarebbe una oligarchia dell'1-5% dell'elettorato, dove grandi gruppi possono essere gestiti anonimamente dalle lobby.
Un rappresentante è visibile, e deve dare ragione di quello che fa.
Semmai va reso trasparente quello che fanno gli eletti (voto sempre palese, registro delle votazioni con possibilità di ricerca storica dei voti dati!)

Parlavo del Fatto Quotididiano.
Deve disturbare che insisto, che la democrazia diretta ha più buchi di un colino,
che insisto sul fatto, che l'astensione deve divenire una scelta politica che conta,
che insisto che prima di voler spartie e regalare bisogna tagliare radicalmente tutte le spese superflue (e sono quelle della pubblica amministrazione).

Cose che a me sembravano opinioni comuni, ma che a quanto capisco, disturbano un mezzo di "informazione" che evidentemente vuole "indirizzare" prima di informare.

Cari Travaglio, Gomez, Padellaro, Scanzi % Co:
Vi si può giudicare con una frase:
Criticate il potere altrui, ma amate il potere ... e ve lo difendete!

mercoledì 13 novembre 2013

L'impossibilità di acchiappare due piccioni con una fava

Angelino Alfano è mio pasesano.
(Shame on me!)

Evidentemente fino ad oggi non ha capito una cosa ormai chiara a tutti:
Se decide di sostenere chi taglia le gambe al Cavaliere, si mette contro di lui.

Evidentemente 2, ha delle reticenze a fare il salto del fosso, e crede che con una pubblica dichiarazione di lealtà può anche sostenere il governo Letta, disubbidendo a Berlusconi.

Evidentemente 3, è perfettamente informato, ma non capisce.
L'arma del Cavaliere non è la ragione, ma il ricatto.
La decadenza la si deve evitare, e la immunità la si deve mantenere, perché gli "amici" non possono fargli lo sgambetto.

E sgambetto è, che continuano a governare mentre lui perde l'immunità, e viene relegato alla retroguardia.

Caro Ciullino, nun ci voli assai ciriveddu pi capiri chi si ti piaci u travaggiu di viceministru, ta mentiri in contra du Berlusconi, i è megghiu chi ci fai i scappi.

Chiaro il messaggio?

Perché i due piccioni non li acchiapperai neanche se ti aiuta Padre Pio.
Invece rischi di pigghiarra tu nta chiddu postu si nun ti fai scattru.

martedì 12 novembre 2013

Tutti amici

Anni fa uno dei clienti che andavo a visitare in Brasile non la smetteva di fare le sue osservazioni spiritose sugli italiani.

Una volta cominció affermando, che le donne brasiliane sono le più buone do mundo.
Cosa sulla quale non volli rinfacciargli di essere machista, per cui tacqui.
Seguì, che il calcio brasiliano è o melhor do mundo.
Siccome il calcio non mi interessa, potrei anche dargli una percentuale di ragione, e tacqui.
Fu quindi la volta della pizza brasiliana, anche quella a melhor do mundo.
Il buon uomo ovviamente cercava di provocarmi. E gli lasciai passare anche la pizza.
Allora si azzardò ad affermare, che il panettone brasiliano è il migliore del mundo.
E siccome li avevo provati tutti, gli risposi come meritava: "Ma fammi il piacere!"
Che nel suo dialetto, dato che amava esprimersi così tutto il tempo, suonava tipo: "Vai se fodê."

L'altra cosa che ripeteva spesso, forse ogni volta che mi incontrava, era che gli italiani sono "tutti amici".
E credevo che lo facesse per mostrare che lo sapeva pronunciare correttamente.

Oggi invece penso che la cosa fosse un po più profonda.
Sicuramente l'aveva imparata da qualcuno, ma con una spiegazione.
Che gli italiani le cose preferiscono farle in "amicizia".
Favori e piaceri tra amici.
E come diceva (l'attribuzione non è sicura) il loro presidente Getúlio Vargas:
"Aos amigos tudo, aos inimigos a lei!"
gli italiani già sono proverbialmente conosciuti come quelli che le cose preferiscono farle tra amici.

Amici per dire.

Amici che possono essere molto grandi.
Il grande amico, che poi è anche il grande fratello.
Almeno in due partiti.
Nel terzo invece è il burattinaio che tira i fili, a sgambettare se lo trascurano.

Fatto sta, che con questa storia che tutto si ottiene per amicizia, l'Italia non va molto bene, perché l'amicizia su scala nazionale costa parecchio, e perché magari si estende geograficamente, ma non quantitativamente.
Per farsi un bel po di amici votanti infatti, una maggioranza è rimasta fuori, e anche molto fottuta.

La storia ci insegna, che quando le società declinano, tocca anche alle classi privilegiate. A volte in maniera cruenta, altre volte con purghe meno corporali.
Ma come dicono i brasiliani, quando giunge il momento che la cricca di amici che si fanno i favori, si liberano dal carcere, e si spartono la torta perde il controllo, e il controllo passa a quelli prima soppressi, la piccola cerchia di amici è quella che viene per prima identificata come "nemici".
E saranno trattati con la frusta della legge.

domenica 10 novembre 2013

Scagli la prima pietra

E Gesù disse: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra."

Una volta inquadrata così la cosa, chi si sarebbe permesso di affermare dinanzi a tutti, di essere senza peccato?

Ma c'è anche la situazione capovolta.
Quella dove i giudici si suppone che sono puliti, e non amici dei criminali.
Li allora ... chi è il fesso che sotto gli sguardi di tutti accetterebbe di farsi vedere che le pietre non le tira?

La questione della decadenza è pura formalità. I processi ci sono stati, e la condanna è definitiva.
Girarci attorno e prendere fiato, dare svolte, volerlo considerare, e specialmente non volersi fare vedere quando si rifiuta l'applicazione della legge ...
in gergo rivela semplicemente, che sono questioni interne di una cricca, che spiacentemente deve rendere conto a esterni.

Berlusconi sulla salvezza all'ultimo secondo ci conta. Ma non capisce una cosa: Nel film la scena della salvezza in extremis è una tra le più visibili.
Napolitano, dopo 60 anni di carriera, anche se di vita gli rimangono solo un paio di anni, non vuole certamente farsi vedere nel commettere l'atto "disgustoso che causa desolazione" (usando parole del profeta Daniele).

La domanda quindi è solo, chi si farà beccare mentre getta la scaletta di salvezza al villano, e la faccenda è piuttosto chiara:
In primo luogo, i complici ufficiali continueranno recitando la loro commedia. (Gente che vota che una marocchina è nipote del Presidente egiziano è gente con statura morale di livello inferiore a quello necessario per spurgare pozzi neri.
Poi ci sono quelli che riescono ad aiutare nell'ombra.
E infine quelli che tra l'alternativa di subire atti vendicativi, o riempirsi di materiale settico, ritengono che l'ultima è l'opzione migliore.

Torniamo a Gesù e all'adattazione che abbiamo dovuto fare.
 Nella scena si deve aggiungere un nuovo dettaglio:
Il terzo livello di persone, cioè quelli che osservano lo spettacolo ...
anche quelli hanno una pietra in mano, e aspettano con ansia il loro turno.


giovedì 7 novembre 2013

Berlusconi's family suffers prosecution like Jews in Nazi Germany

I hoped to find, on international media, mention of Mr. Berlusconi's recent statement, that his children are prosecuted like Jews in national socialist Germany.
At least on German newspapers.

In Italy there are some "troublemakers" who are horrified by the analogy between the Shoah and increased attention to the Berlusconi clan.
But armies of politicians and sympathetic journalists defend Berlusconi, some of them commenting that it is just figurative talking.

If there is a way to push the topic to the attention of international newsreaders and listen to their comments, perhaps the isolated italians grasp that with much softer statements a politician elsewhere would be forced to give up his carreer.