venerdì 30 agosto 2013

Soluzione clonazione

Legge elettorale.

Italia paese sempre afflitto dalla frammentazione politica. Uno spettacolo decennale sconsolante, quando contemporaneamente oltreoceano la cosa è molto facile: Il buffet offre solamente due piatti: Il democratico e il repubblicano. Solo uno può vincere, e la strada che si fa si conosce, è la stessa. Cambia al massimo, se il governo la percorre a sinistra o a destra.

Anche la cultura degli americano è proverbiale.
Il paese del fondamentalismo cristiano, dove la grandissima maggioranza non solo crede in Dio, ma anche nella interpretazione letterale del libro sacro.

Ah, come sarebbe bello se governare fosse così facile!

So che mi ripeto, ma sono solo io a ripetermi. Perché non ascolto e leggo molto in giro sulle leggi elettorali.

Perciò sento che devo dirlo ancora una volta:
Le leggi elettorali sono una faccenda interna di chi governa.
Non hanno assolutamente a che vedere con gli elettori.
Sono un accordo tra i partiti (e che bello che si mettono d'accordo!) su come manipolare il risultato elettorale, per arrivare al governo.

È come dire che i corridori, nel timore di non arrivare al traguardo, prima della corsa fanno un contratto, che il vincitore sarà chi ha sputato meno durante la corsa, chi ha i capelli più asciutti, chi ha gli ammiratori più arrapati ...
Insomma, cose che non hanno a che vedere con la corsa, ma che vengono aggiunte, per permettere di identificare sempre un unico vincitore.

Negli Stati Uniti succede volentieri che un partito ha la maggioranza in una camera, e l'altro nell'altra.
E così, anche con il menu di due piatti, le cose non sono facili.

In parecchi paesi stranamente le forze politiche riescono a intendersi, e poi le intese sono stabili.
Ma sono anche meno frequenti le assurdità e le stupidaggini, o lo scempio che sono l'ordine del giorno in Italia.

 Immaginiamo che uno dei partiti più votati vuole introdurre la legge, che ogni Domenica tutti i cittadini maschi devono indossare una gonna come gli scozzesi.
E che l'altro partito lo ritiene una sciocchezza, una pagliacciata che provocherà burle internazionali, e per questo non accetta neppure che venga discussa la proposta.
Se ognuna delle due parti ne fa una questione di principio, è davvero impossibile stare assieme in un governo.
E se i numeri in generale sono sfavorevoli, così da non permettere nessuna alleanza di maggioranza, l'impossibilità di fare governo è evidente.
Li sarebbe una soluzione comoda arrivare al duello che solo uno può vincere.

Comprendiamo quindi totalmente la gran voglia dei partiti, di creare una pistola da roulette russa con solo due camere, e una pallottola inserita.

Dalle altre cose viste chiaramente negli ultimi anni, sappiamo che la soluzione ideale dei partiti è:
1) Il Parlamento e il Senato diventano una unica Camera, e chi non ha vinto va a casa, lasciando tuttocampo ai vincitori.
I vincitori, per evitare correnti e discussioni interne scelgono un solo candidato.
Quello rimane come maggioranza delle due camere, propone le leggi e le vota.

Come concessione si accetta poter clonare il segretario del partito. I seggi saranno solo occupati dai suoi cloni, e le votazioni saranno di maggioranza e unanimi.

mercoledì 28 agosto 2013

Überkompensierung

La carenza si copre (nasconde) oppure affannosamente si rimedia riempiendo, a volte eccedendo la capienza. I modi di compensare sono molti, talvolta la creatività merita essere messa in risalto.
E sono profittevoli sia le riflessioni sulle compensazioni, sia sul fatto di tanta necessità di compensare.

A me interessa più quest'ultima, che i rimedi.
La NECESSITÀ è talmente forte, da non stare molto dietro alle necessità fisiologiche.
È una questione di benessere che dipende da essa.

Comunque non voglio parlare in astratto.
La riflessione la feci qualche attimo fa all'ammettere, che la rinuncia a strategie compensative tradizionali ... ha un effetto propulsionante verso alternative compensative.

Vorrei conoscere un nichilista eremita, che non scrive, che non lascia pensieri, e che aspetta l'annullamento nel mondo nullo, dal quale non ricava niente.
Dubito di poterne incontrare sufficienti per assegnare ad ognuno un dito di una mano. In 47 anni infatti non ne ho ancora conosciuti, ma potete presentarmene, se li conoscete voi.

In un libro Krishnamurti racconta di aver vissuto l'esperienza più terrifica quando si isolò per diversi giorni dedicandosi al niente in assoluto.
Una cosa che non ho cercato di copiare (allora ero molto indaffarato per lavoro), ma di immaginare.
Mi vedevo prepararmi acqua in quantità grande vicino al letto, e stare a letto, evitando di pensare, leggere, vedere la TV, mangiare, muovermi, concedendomi al massimo le azioni necessarie per i bisogni corporali.
Non so se l'immaginazione mi condusse a captare l'esperienza di Krishnamurti, ma a me sembrò che "vivere" e "niente" sono due cose che non combinano. Sono incompatibili.

Quando vivi, e decori la tua esistenza con sogni, speranze, fede, mete, stai compensando.
Se a diverse cose non puoi fare ricorso, quelle che riesci a concederti divengono ancora più importanti, e finisci prendendole molto sul serio.

Immagina di non poter usare Dio, la vita dopo la morte, l'immortalità in forma diversa, la gloria, una missione speciale, una visione del mondo, etc.
Immagina di vedere le cose in nero e grigio, con sprazzi di colore disordinati (lo ho accennato tempo fa.).
Un mondo dove evoluzione vuol dire solo movimento, ma non una direzione, e ovviamente uno scopo o un senso di livello talmente crudo, da non meritare emozioni.

A me resta solo la voglia (molto forte, da quello che vedete, perché vi garantisco che non scrivo per essere letto. Scrivo più per raccogliere il mondo, per metterlo assieme, per dargli direzione per un attimo ...) di puntellare quello che cade, e che si può aggiustare se c'è un minimo di volontà.

Non so dei nichilsti, e non ci tengo a definirmi tale.
Ma se non importi tu, puoi compensare dando importanza al mondo, all'environment che accoglie il resto dei viventi, o meglio ancora, al mondo di chi ancora non è arrivato.
La disillusione in fondo è anche quella un desiderio deluso.
Al mondo vano lo si può incontrare cercando di ridurne la vanità. Anche per il solo fatto di lasciare in morte le proprie opere a favore di altri.

E farlo lo facilita molto l'avere dei figli.

Io non dubito che Letta, che menziona i suoi figli, e non ricordo chi lo asseconda in tale tipo di dichiarazioni (che hanno tutti figli, e quindi si importano del futuro ... Ma vorrei chiedere se sul serio pensano che gli egoisti non si importano del loro futuro ...) pensa al mondo dei giovani domani, che non sarà più piacevoli, se ai giovani di oggi, che saranno i loro genitori, si rovina il presente e il futuro.

E rovinarlo è facilissimo. È sufficiente dare la sensazione, che il futuro non porterà sollievo, soddisfazione e senso di realizzazione. Posso garantire, che chi attualmente prova sentimenti positivi attorno ai politici governanti, non lo fa sicuramente perché c'è Gandhi/Messia/Dio/Gollum che riempie di ottimismo l'animo, o perché i politici fanno il girotondo attorno al loro posto di lavoro.

Quando il mondo è nero per tutti, ma tu sogghigni perché hai una lampadina con la quale puoi farti luce ...
potresti stare benissimo nel 20,000 prima di Cristo.
La possibilità del 2013 è quella di usare come riferimento della tua vita quelle poche cose teoretiche che fanno la nostra società e la nostra specie meno bestiale.

Susa! Mi sto solo confessando ad alta voce!

lunedì 26 agosto 2013

L'unto del Signore

Secondo il mito, il re David, quello che come dote di matrimonio per la figlia del re Saul pagò con 200 prepuzi di filistei (cioè Palestinesi), non osò mettere le mani addosso al suocero, del quale fu comunque successore, nonostante Dio avesse già reso noto di averlo licenziato (al suocero).

Il re Saul era stato scelto dal profeta di Dio, Samuele, per incarico divino, quando gli israeliti chiesero un re come tutte le altre nazioni (cosa divertente da immaginare).
Risultò che Saul preferì fare di testa sua anziché seguire le istruzioni del profeta.
David fu appuntato direttamente da Dio, ancora una volta tramite il profeta Samuele. Anche quello scelto da Dio.
Ma David non volle accelerare i tempi, e rifiutò di mettere le mani addosso al re Saul, che chiamò "l'unto del Signore".
Decise di aspettare che Dio provvedesse a regolare la successione, che provvide a fargli perdere una battaglia (che terminò con il suicidio di Saul).

La storia contemporanea contiene un altro unto del Signore, a detta della sua corte perlomeno.
Sappiamo che il racconto di Saul e David non si ripeterà.
L'unto del Signore dei nostri giorni preferisce annientare il proprio popolo, anzichè farsi da parte, e non c'è nessun successore designato per mano divina.

Se c'è un segno di una mano superiore, è quello del presidente della Repubblica che aveva nominato una tavola rotonda di saggi. Le azioni anteriori del presidente della Repubblica devono aver dato una precisa impressione, perché già sono due Cavalieri della tavola rotonda a dare il messaggio, che l'unto del Presidente è meglio non toccarlo.

Dobbiamo abbandonare la parodia e l'ironia, perché l'analogia non c'`e.
Non è vero che Berlusconi è l'unto del Presidente.
La verità schietta è che il Presidente e diversi altri potenti ritengono, che se con Berlusconi si applicano le leggi, l'ordine delle cose ne risulterà sconvolto, e non funzionerà più.

A chi tale ordine lo vede catastrofico raccomando di partecipare in ogni azione che ha lo scopo di inibirlo e sostituirlo con uno più equo. E creare barriere per evitare che ai nostri discendenti tocchi un'altro Berlusconi, che tratta una nazione come se fosse il proprio fazzoletto.

domenica 25 agosto 2013

Harry Potter

Ispirato dalle citazioni del primo ministro, anche a me viene lo stimolo di cercare paralleli tra un personaggio di film per bambini e situazioni della realtà italiana.

Letta è stato unico nel tipo di personaggi che gli vengono in mente, ma tanti altri del branco governativo non sono da meno, e lo avevo già osservato giorni fa.

Di Harry Potter non mi azzarderei a rubare personaggi per usarli come immagine speculare di qualcuno.
Quando pensai a Berlusconi-Voldemort, mi venne da ridere.
Voldemort già da bambino comincia ad inseguire un sogno di potere e dominio, costruendo la propria immortalità.
Berlusconi invece solo pochi anni fa vota una legge, che ora ritiene incostituzionale.
Diverse volte pesta cacca di cane, e poi impiega avvocati, ministri e senatori, mettendo sotto scacco una nazione, solo perché deve risolvere i suoi problemi e perché ha il potere di usare forze ai vertici del potere.

Con Voldemort ha solo in comune il narcisismo.

No, di Harry Potter mi interessa invece il fenomeno dei seguaci di Voldemort.
Perché è chiaro, che Voldemort è il campione dell'egoismo.
I suoi fedeli sono pure pedine, e se deve annichilarle per fare un passo avanti nella conquista del suo sogno, non ha il minimo scrupolo.

Mi chiedo allora, cosa attira tanti discepoli a un personaggio infame.
E la risposta è semplice:
Il potere esercita fascino.
Il sacrificio volontario per chi ha potere apre la perspettiva di ascensioni e ricompense.
E il Voldemortino italiano, che di potere ne ha, ha anche bisogno di aiuto per mantenerlo. Ed è per quello che aiutarlo diviene ancora più allettante.
Il Berlusconi nei guai, a chi glieli risolverà non potrà non mostrargli gratitudine.

Solo che abbiamo un problema: Se a doverlo salvare sarà l'elettore, potrà solo sdebitarsi con una briciola per ognuno.
A nessuno dei suoi conviene chiedere l'indulto per referendum..

Se c'è Dio

Ogni essere umano dovrebbe dedicare almeno una decina di anni allo studio religioso.
Per rispondere a se stesso alla domanda, se Dio c'è.

I dieci anni purtroppo sono necessari.
In primo luogo, perché non ci sono manifestazioni divine. (Non teniamo in conto le apparizioni sulle muffe di una parete, o un contorno che ricorda la vergine col bambino su una pizza).
O meglio, perché Dio non ci tiene ad essere presente e percepibile.

E in secondo luogo, perché dalla situazione appena descritta sono germogliate infinite varianti di racconti e teologie religiose.

Come fai, essere mortale, con 70-80 anni di vita, a non importarti di chi ti ha creato, che aveva uno scopo quando lo ha fatto, e che sta da qualche parte, forse accessibile?

Preferisci 10 anni di televisione intensiva allo studio dei documenti religiosi?
Sei così irrilevante a te stesso, da precluderti la possibilità che hai per solo 80 anni, di agganciarti al Creatore?

Ti sembra tale la confusione, da non meritare una parte della tua vita per capirci qualcosa e sbrogliare una parte, per vederci un pò più chiaramente?

Dai dieci anni di studio non risulterà affatto la risposta che non si può sapere nulla.
Se sarai onesto, e umile di fronte alla verità, senza volerla formare secondo quello che ti piacerebbe, ad un certo punto avrai una risposta.
Saprai dirti, se prevalgono argomenti in favore dell'esistenza di Dio, o se sono a sfavore.

Immaginando che saranno a sfavore, non è vero che avrai perso una buona parte della tua vita a studiare una chimera.
Vista la posta in gioco, come minimo dovrai riconoscerti il merito di aver cercato un tesoro preziosissimo, che avrebbe veramente posto la tua intera esistenza su un altro livello.
E se concluderai, che il tesoro non c'è, ed è solo una invenzioni scaturita dal desiderio umano, ti rimarrà la conoscenza di cosa è l'essere umano, e di quanto dipende dall'inganno.
E il fatto che l'inganno lo hai studiato per dieci anni, a te darà la certezza, che al contrario della maggioranza del genere umano, tu perlomeno hai una qualità rara: Responsabilità verso te stesso.

Se sospetti che Dio non c'è, e pensi che è preferibile non perderci tempo a verificarlo, fai altrettanto male.
Potresti aver torto, e ti privi della maggior fortuna di cui potresti godere.


Per me Dio non c'è.
Ma cercarlo mi ha fatto conoscere i mille tentativi di inventarlo, giustificarlo, e gli infiniti inquinamenti animali presenti nelle religioni.
Se non lo avessi cercato per tanto tempo, non saprei cosa è l'essere umano.

sabato 24 agosto 2013

Pulling the new era

Sul blog di Grillo è apparso un articolo di Messora.
Ortodossissimo e intransigente.

La base comune, sulla quale una maggioranza critica alla realtà politica si incontra è che le cose devono cambiare, e che il sistema permette abusi e dirottamenti, per cui non lo si può lasciare come è.
L'altra constatazione si cui molti si trovano d'accordo è che sono gli elettori che sembrano aver dimenticato, e tornano a confermare lo stato precedente.

Da queste premesse, Grillo e Casaleggio, con Messora che di suo ci mette solo la formulazione, delineano la soluzione:
L'unica forma è quella di fare tabula rasa e ricominciare da zero.
Ristrutturando il processo elettorale, il sistema democratico, le strutture dello Stato.
Cosa che è impossibile da fare senza maggioranza assoluta.

Voglio soffermarmi sull'assioma principale:
Il sistema democratico NON funziona, e si deve sostituire. Compromessi non sono possibili, perché sarebbero inefficienti e prolungherebbero solo il sistema che tiene la nazione in agonia.

È un assioma equivalente a quello dei Testimoni di Geova:
questo sistema è completamente soggiogato e diretto dal Diavolo in persona (o in spirito). E l'unica alternativa è il regno di Dio, che è annunciato da tempo, e che è imminente, perché parecchi "segni" profetici si stanno avverando.

Trattandosi di assioma, il fedele non sentirà la necessità di analizzarla per fare un inventario delle conferme logiche e fattuali.

La differenze tra l'utopia dei Testimoni e quella dei discepoli di Grillo e Casaleggio è che i Testimoni di Geova aspettano il miracolo.
Comincerò a preoccuparmi, quando passeranno alla dottrina, che sono incaricati da Dio di instaurare il regno di Dio (che significa intransigenza di chi è diverso, e lotta contro chi non critica i loro dogmi) e che devono cercare influenza e potere politico (cosa che fa Scientology).

La dottrina di Grillo e Casaleggio invece dal principio cerca il controllo del sistema, per poterlo sostituire da dentro.
Con la democrazia diretta.


Se non fosse un tema di fede,
IL PRIMO TEMA IN ASSOLUTO AD ESSERE STABILITO CON LA DEMOCRAZIA DIRETTA SAREBBE CHE FORMA DI DEMOCRAZIA VUOLE L'ELETTORATO.

Gli elettori vogliono un sistema rappresentaivo, comoe ogni altro paese democratico, magari con possibilità di interventi per iniziativa popolare, e referendum come in Svizzera, o davvero vuole la Democrazia Diretta Partecipativa Universale?

E dalle masse popolari sicuro che non sorgeranno dubbi seri sulla fattibilità del progetto Grillesco?

Sarà mica il caso, che parecchi come me la democrazia diretta partecipativa, per i pericoli di manipolazione dai quale deve essere poi protetta, la vedono alla fine "salvata" a costo della libertà dei cittadini, infrangendo diritti umani?
L'amore verso il regno di Grillo mi sembra fanaticamente ossessivo. E i segnali dati sulla "disciplina" che devono avere i "rappresentanti" del M5S sono chiarissimi.

Da secoli sappiamo che i numeri che scaturiscono dalla libera scelta delle masse sono ... segnate da irresponsabilità, mancanza di senso etico, e da egoismo.

Grillo e il suo gregge non hanno neppure tentato spiegarci come pensano di "educare" le masse.
E l'appello continuo a dare la fiducia del voto per ottenere la maggioranza assoluta, ovvero dare carta in bianco volontariamente, e poi affidarsi al buon volere di due sole persone al comando ...
per mancanza di progetti concreti presentati da Grillo, che ancora oggi si limita alla critica invece di condividere le sue "visioni" della società futura ...
lasciano intravedere solo una porta.
Una porta già varcata varie volte nel passato recente.

Siccome per rispetto ai diritti umani si assume l'innocenza fino a prova contraria, dobbiamo partire dal presupposto dell'ingenuità, e immaginare che il progetto "democratico" di Grillo è davvero ai primi passi di progettazione. Che Grillo e Casaleggio davvero sono solo mossi da sentimenti di rifiuto allo stato attuale, che hanno intuito che il problema di fondo è il sistema, e che davvero non hanno riflettuto sulle implicazioni di un cambio democratico.

E allora, visto che loro non hanno mai fatto lo sforzo di andare avanti nel futuro per immaginare la democrazia diretta sottoposta ai vizi umani di oggi, posso permettermi di farlo io, senza peccare di maggior fantapolitica che loro.

Immaginiamo allora che ci saranno elezioni nel 2014. Berlusconi farà tanta esagerazione da creare dubbi anche in quelli che finora preferivano vederlo come vittima, e nessun partito si presenta con un curriculum favorevole.
Il M5S ottiene più del 50% dei voti utili.

Ci sarà allora l'uscita dall'Euro, perché L'Italia deve gestirsi da sola e liberarsi dai poteri economici che la vogliono spolpare (tipo la Germania, che secondo parecchi imbecilli grillini vorrebbe depredare la penisola.)
La moneta nazionale italiana permetterà al governo di Grillo di controllare le finanze nazionali.
Ma per obbligare i cittadini risparmiatori e i ricchi a convertire Euro in nuova valuta ... ci vorrà mlta forza di convinzione. I risparmi saranno congelati, e trasformati in valuta nazionale. I ricchi invece avranno già provveduto a salvare i loro patrimoni contanti fuori dal paese.
Si dovranno studiare provvedimenti per impedire ai furbi di nascondersi dalle nuove regole per la comunità, e i provvedimenti se i controlli si faranno molto severi col passar del tempo, perché la "giustizia" non ho dubbio che il M5S la vuole "efficace" e "universale".

I governo M5S avrà nemici potentissimi. Tutti gli interessi ed i poteri forti per una volta si troveranno su un fronte che li unisce.
E la democrazia diretta partecipativa sicuramente ha dei punti deboli. Ha diversi punti, dove appoggiare la leva archimedica per scardinare il sistema o dirottarlo.

La democrazia diretta partecipativa funzionerà con circa 190,000 voti.
Al numero ci arrivo così:
Su 8 milioni di persone che hanno votato M5S sono solo circa 60,000 coloro che hanno diritto a votare sulla pagina di Grillo (generalmente per faccende di minima importanza). E di questi chi vota sono circa 40,000.
Su 38 milioni di elettori, in proporzione chi voterà su cose sottoposte a votazione sarebbero 190,000.

Grillo già in precedenza ha voluto mostrare vera democrazia (nelle elezioni presidenziali), dando completa libertà di scelta. Le scelte "libere" saranno talmente diffuse e prive di controllo, da portare avanti opzioni tramite relativamente pochi voti.
E li potrebbero saltarci di peso le lobby.
Per i poteri non è affatto difficile pagare migliaia di persone REALI identificate, che premono il bottone che si indica loro. E non sarà affatto una cosa cara, perché si tratta di personucce infime, di nessuna importanza, che fanno solo peso perché usate a peso.
Le lobby possono mantenere branchi di topi ai quali are istruzioni su come mettersi di peso su certe opzioni che saranno una spina nell'occhio di chi persegue l'ideale di migliorare le cose.

E per controllare le lobby ... saranno indispensabili controllo severissimi e accaniti sul sistema di elezione.
Lo Stato dovrà spiare i cittadini attivi, per identificare quelli al servizio di altri poteri.
Ciò scoraggerà chi partecipa per migliorare le cose, e "partecipare" alla democrazia sarà un atto che richiederà rinuncia totale ai diritti di privacy.

Ci saranno poi le denunce e la caccia all'untore. O forse ne dubitate?

La nuova era politica auspicata dal pappagallo Messori avrebbe ingegneri più capaci in menti sviluppate come quelle di Aldous Huxley, George Orwell, e nei percorsi è già stata collaudata in parte dai regimi fascisti del secolo passato.

E che sia nuovamente una possibilità è esattamente dovuto al fatto, che la psicologia umana non fa salti evolutivi.
Il fascismo è possibile esattamente perché è possibile (e reale) l'Italia che abbiamo.

venerdì 23 agosto 2013

B-movie. Screenplay by 5 years old

Ho un figlio di 7 anni. Quindi ho presente la coerenza e la logica di un bambino di sette anni.
Indubbiamente la sceneggiata italiana allestita dal PdL e dagli amici e cortigiani di Berlusconi posizionati in altri partiti ... è molto al disotto del livello di un bambino di sette anni.
E non voglio offendere quelli di cinque anni, dei quali certuni certamente si accorgono se un ragionamento fa acqua, o se e ingenuo.

Il film di scarto attuato dai personaggi politici in questi tempi ci serve tante boiate, da obbligarci ala domanda, se gli italiani, che sono spettatori professionisti, sono davvero ritenuti così puerili da sopportarlo.

Prendiamo come esempio l'affermazione, che il litigio e le cose le stanno facendo "per l'Italia".
Peccato davvero, che non possiamo esprimerci per alzata di mano.
Con alzata di mano vorrei che si confermasse, che chi vuole salvare Berlusconi davvero si preoccupa delle sorti dell'Italia, e pensa che Berlusconi è indispensabile per andare avanti con il minor rischio.
Sospetto che a tale domanda anche un numero maggioritario dei suoi propri elettori non alzerebbe la mano.

Se la estendiamo agli altri partiti, continueremmo ad avere poche mani alzate: Pochi credono che chi ha peso politico fa le carognate perché è la miglior cosa per l'Italia!

Nel film, che ovviamente deve esagerare molto, saremmo alla scena dove i buoni sotto assalto, quasi stremati dall'attacco di forze del male in vantaggio, decidono di liberare e armare Hannibal Lecter per aumentare le loro probabilità di prevalere, e la salvezza poi la devono proprio al Cannibale.

Il film ovviamente è ... sulle persecuzioni e diffamazioni che soffre Hannibal Lecter.
Ad opera dei giudici, che vogliono distruggerlo perché è popolare, e quando cammina batte a destra, mentre a loro piace la sinistra.
Proprio così! Anzi, la trama è troppo coerente e intelligente. La realtà del piagnisteo politico italiano è molto più decerebrata.
Perché un individuo che era iscritto alla P2 (mi immagino Ferrara dire che quello era un club di amici piuttosto innocente, vittima dell'invidia dei rossi)., già alle prese con la magistratura prima della sua entrata in politica, che sguazzava in compagnia di gente definitivamente criminale, sinistra e infame, che impiegava gente legata al mondo del malaffare e del crimine ...
insomma: Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei!

Avete letto De Sade? Io non ci sono riuscito. Justine che si mantiene integerrima attraverso le più avvilenti depravazioni.
E già che è di moda paragonare Berlusconi a qualcuno, invece di cercare i paralleli con Gesù o con Gandhi, paragoniamolo con Justine.
Solo che dobbiamo attualizzare qualcosina del personaggio:
Justine non è la povera ragazza indifesa in balia dei voleri e della perversione di chi la tiene prigioniera.
È una ragazzina pura ... dalla verginità infangata e violata centinaia di volte nei modi più abbietti ... si, una ragazzina pura fino alla fine dei tempi, ma con il piccolo particolare di non essere prigioniera.
È invece economicamente la più potente di tutto il film. Sul libro paga ha di tutto.
E si mantiene un harem di maschi dotatissimi, che le servono per cene eleganti.
Pero allo stesso tempo, le forze oscure continuano a vituperarla sessualmente, mentre lei si eleva ai massimi livelli e comanda il paese.

Basta! Non riesco a continuare!

Come cavolo fanno gli italiani ad assistere a un teatro talmente stupido, che non è neppure uno spettacolo, ma solo un caos di cretinate e incongruenze, con diversi "capi forti", inventate e colportate con la precisa intenzione di occultare e storpiare la verità evidente a tutti, che è, che Justine di innocenza non ne ha mai avuta, ed è solo una depravata che controlla tutto, e quelle poche volte che non vi riesce finge di essere vittima impotente?

Ma davvero!
Già da molto il pubblico doveva solamente fischiare, fare chiasso con le pentole, e non permettere un minuto in più di somigliante tentativo di imbroglio manipolativo per dementi.

Fine della pagina Berlusconi:
Il PD, dopo aver silurato con 101 voti delle proprie file il proprio candidato alla Presidenza della Repubblica ... ha optato per le larghe intese per pura preoccupazione verso gli italiani.
Nel film avremmo una situazione senza assedio e senza minacce, dove ci sarebbe la possibilità di chiedere al pubblico di decidere che finale vuole.
Ma siccome si perdono gli stipendi, i buoni (se non ridete mi preoccupo!) decidono di sacrificarsi, e pur di non chiedere agli spettatori come immaginano un lieto fine, preferiscono accoppiarsi con i nefasti, e assieme farci una bella famiglia.
E poi prima della parola "Fine" ogni attore commenta la scelta spiegando quali benefici (ovviamente non sono evidenti, altrimenti non sarebbero affatto necessarie tante dichiarazioni!) ne scaturiscono per il pubblico.

Correggo:
La parola FINE non appare.
Continuano a spiegare, giustificare, difendere, offendere, minacciare, ricattare, inventare, falsificare ...

La parola FINE, se non la mettiamo noi, non ci sarà mai, e il film diventerà l'incubo dei nostri figli.

La suprema corte del popolo

Mi viene da ridere, perché tempo fa scherzavo sulla Corte Cosmica, alla quale fare appello quando il verdetto definitivo non ci piace, e invece c'era un gradino più immediato:
Il popolo decide se un condannato deve scontare la pena oppure no.

Almeno in un caso.

Che poi potrebbe costituire un precedente, e altri appelli seguiranno.

La decisione popolare ...
immaginata dalla Santanché ...
dove "immaginata" dice molto,
probabilmente dal resto delle dichiarazioni non sarebbe altro che tramite nuove elezioni.
Nel senso che se una decina di milioni continuerà a votare la lista capeggiata da Berlusconi, la sentenza per decisione del popolo elettore sarebbe invalidata.

Soffermarsi sul processo ... sarebbe come mettersi al livello dell'immaginazione superficiale della Santanché.
Da tempo i film e i cartoni animati per bambini sono più logici (ma ogni tanto riappare la sconclusionatezza come nel fil Viaggio al centro della terra 2, che è un'offesa alla mente che sa ragionare. La richiesta della Santanché va messa in quella categoria.)

Una volta che i colleghi politici decidono che le sentenze della magistratura si devono rispettare, l'immunità di Berlusconi decade, e non può candidarsi più.
Nuove elezioni non servirebbero a niente, se Berlusconi si presenta alla campagna elettorale senza essere riuscito a scardinare la sentenza che gli vieta uffici pubblici.

Affermare, che il solo fatto che un personaggio riesce ad ottenere 9 milioni di voti è il contrappeso a condanne che subisce per azioni sanzionabili per legge ...
un ragionamento ripetuto in continuazione dai politici del PdL ...
mi ricorda una frase scritta da Erwin Chargaff, credo in "Das Feuer des Heraklit".
Li parla di certi ricercatori e scienziati, e della loro statura morale.
Possiamo rubargli l'affermazione e applicarla in tondo a chi con "ragionamenti" che non hanno niente di razionale cercano di cambiare le regole per qualcuno che è più uguali di ogni altro:

Molti politici hanno statura morale sufficiente per fare prelievi di urine e feci.

giovedì 22 agosto 2013

La riforma elettorale

Mi sono sempre limitato a una sola richiesta da aggiungere alla riforma elettorale, senza mai analizzare il Porcellum e le alternative che attualmente si discutono.

Non è perché non ci penso, ma perché è un tema dove ogni proposta ha pro e contro.
Ma oggi ho voglia di puntare il dito sulla riforma elettorale.

La riforma elettorale la faranno i partiti. Ragione per la quale finora non l'hanno fatta.
La riforma elettorale ideale per i partiti è quella che permette loro di governare facilmente, anche se hanno solo il 18-20% di voti dei cittadini.

Siccome li sta il cadavere nascosto, lo ripeto:
I partiti da anni cercano una riforma elettorale che permetta loro di governare evitando dover fare compromessi. E siccome i voti che riescono a racimolare si aggirano sul 30% per coalizione, che in realtà corrisponde a poco più del 20% degli elettori, alla fine sono arrivati al Porcellum, e neanche di quello sono soddisfatti.

È anche ovvio, che in questo momento non saprebbero come formulare un Superporcellum che permetta loro di riuscire in quello che neanche il Porcellum è riuscito.

L'ideale sarebbe se l'elettore avesse un minimo di scelta, vota il partito, e poi il partito gestisce tutto da solo, e fa quello che vuole.
Ma siccome l'elettore non è ancora totalmente annebbiato, bisogna dargli l'impressione che il suo voto detta ai partiti quello che devono fare su incarico suo. (Sappiamo che gli italiani hanno voluto il governo Letta Pd+PdL.)

Spero che sia quindi chiaro, che il Porcellum per i partiti non è ancora sufficiente, ma se faranno nuove proposte si scosteranno solo poco, o cercheranno formulazionie furbe, che comunque contengano vantaggi per governare.

E per fare il Pappagallo di Letta, che sa quello che pensano e sognano gli italiani, è ovvio che tutti vogliamo una legge elettorale che al partito votato dal 20% dia il comando totale del paese!

In un certo senso i partiti hanno ragione:
L'opinione pubblica si aspettava un governo PD-M5S. E l'opinione pubblica continua ad essere in maggioranza contro il PdL al governo. (Ma da astenuto posso ricordare, che il principale sostenitore del PdL sono stati il Presidente della Repubblica e il PD. Grillo avrà avuto responsabilità, ma non è mai stato in prima linea.)

Se facessimo un sondaggi, un grandissimo numero di elettori non vuole che il loro partito faccia coalizioni o alleanze DOPO le elezioni, perché desiderano al governo esattamente il gruppo che hanno votato.

A questi elettori un Porcellum revisited andrà benissimo.

Dobbiamo ora dedicarci alle Coalizioni. Perché la politica alla Highlander la abbiamo analizzata sopra.
Cosa costerebbe, se alla scheda elettorale, che comunque é già gigante, si aggiungesse una domanda addizionale?
Molto semplice:
Indica partito per partito quale coalizione accetteresti!

Sarebbe una scelta democratica espressa in percentuale, che ai partiti darebbe una idea reale del sostegno che i propri elettori danno a una cooperazione con altri partiti.
E potrebbe evitare il secondo turno.

Tocca ora al secondo turno, appena menzionato.
Il secondo turno è un Superporcellum annacquato.
Fa il favore ai partiti di permettere ai due gruppi più forti di decidere in un deathmatch chi potrà governare da solo. Si otterrebbe in tal modo un governo molto più stabile.
Il secondo vantaggio è, che alla fine saranno gli elettori a concentrarsi su due sole liste.
Ma la parte criticabile è che tutte le altre proposte politiche cadrebbero fuori.
Si creerebbe un oligopolio del potere di 2-3 partiti, che probabilmente escluderebbe partiti minoti con proposte molto valide, alle quali l'elettore deve rinunciare.
Il secondo turno in realtà è un campionato di partiti, e ... anche se è studiato per dare la parola finale agli elettori, è uno sbarramento radicale, che lascia passare solo due liste.
Se prendiamo la realtà attuale, abbiamo come possibilità le due liste che stanno governando assieme e il M5S. Probabilmente ci sarebbero accordi pre e post elettorali, e - ovviamente i partiti - farebbero regole favorevoli a loro. Perché è da ricordare: L'elettore dopo aver votato idealmente muore, perché anzitutto non ha più voce e potere, e poi se protesta da fastidio.

Il doppio turno costringerebbe i partiti a fare accordi prima delle elezioni, e l'elettore anche se costretto a scegliere alla fine da un menu di due piatti, perlomeno decide davvero chi governerà.

Qui torno a chiedere il conteggio dell'astensione e del voto invalido, bianco o nullo.
Se un secondo turno attrae meno del 50% degli elettori, per me non raggiunge un quorum democratico. I no alle due liste sono maggiori che i si.

E alla fine menzioniamo la riforma che vorrebbero gli elettori:
1) I candidati vengono portati avanti dagli elettori e scelti dagli elettori. Non dai segretari e dai padroni!
2) Gli elettori di un partito serio di pensionati, che raggiungono il 3% di voti, vorrebbero i loro votati, anche se pochi gatti, alle Camere per difendere i loro interessi e presentare le loro preoccupazioni. Gli sbarramenti sono antidemocratici.
Sarebbe utile la mia proposta di preferenze per alleanze da presentare al primo turno, per permettere a piccoli gruppi l'entrata alle Camere tramite condensazioni decise secondo le preferenze degli elettori.

Chi dovrebbe governare?
Darò una risposta utopica:
Dovrebbero governare tutti nel senso che le proposte valide dovrebbero vincere.
Ma siamo talmente maltrattati dalla realtà, da sapere che:
Ormai il vizio di legiferare tramite decreti legge invece di leggi discusse e costruite in Parlamento ... è la prassi, e vogliono renderla regola. (Secondo turno per avere chi comanda e ha i numeri per approvare i propri decreti. )

Mi sono dilungato, ma c'è molto più da considerare.
Dobbiamo includere clausole che aumentano il potere degli elettori, e stare attenti alle clausole e regole che alla fine prevarranno, per evitare che siano di favore ai partiti, che finiranno governando senza doveri verso gli elettori.

Alto tradimento

Il presidente Obama non si preoccupa di rendere chiara una cosa:
Che rivelare che il tuo paese in una guerra fatta per interessi ha avuto seri casi di attacchi a civili, per niente accidentali ... è un alto tradimento.

Il tuo paese sta quindi al disopra dei diritti umani dei cittadini di altri paesi, che al tuo non hanno fatto niente, e sono stati sterminati mentre facevano pacificamente la loro vita.

La lezione che ne deriva è molto inquietante.
Il paese delle Nazioni Unite e della Charta dei Diritti Umani ...
ha principi che legalmente antepongono gli interessi e la difesa del proprio potere ai diritti cittadini, al rispetto e all'uguaglianza.

A Snowden toccherà lo stesso trattamento, ed è colpa nostra e dei cittadini americani, se il mondo del nazionalismo, dei soldi e del potere sarà il futuro dei nostri figli.

Ovunque il potere lo dobbiamo delegare e farci rappresentare, ma in teoria possiamo unirci ed esercitare il nostro potere in massa per condannare tali azioni dei nostri governi.

Manning e Snowden sono persone con fede negli ideali promossi dalla Dichiarazione dei Diritti Umani, e non sanno accomodarsi con l'ipocrisia dei loro governi, che da un lato la professano e di nascosto agiscono volutamente e strategicamente in senso contrario.

La voglia del padrone

Quindi ieri gli annunci erano che ci si intende, e oggi invece dopo tre ore di ricerca di intese faccia a faccia ... risulta che sono "distanti" (parlo di Letta e Alfano).

Letta ieri o cantava la ninna nanna per addormentare i bambini elettori, oppure dormicchiava lui.
E oggi o si è svegliato, oppure non c'era modo di negare ancora la realtà.

La realtà chiara ad altra gente da moltissimo tempo:
La ditta politica di Silvio Berlusconi è proprietà sua, e i suoi dipendenti, pagati con soldi pubblici, perché agli elettori piace pagare per salvare Dio (mi chiedo, a cosa ricorrera Razzi in futuro per superarsi ancora una volta. Qualche settimana fa Berlusconi era il Messia. Ora è Dio.Non gli rimane niente al disopra per leccare ancora una volta la mano del padrone.), ai suoi dipendenti è chiarissima la missione.
Siccome la ditta non ha un fine diverso da quello di fare le voglie del padrone, è facilissimo essere unanimi.
Niente dissidenti, e tutti compatti a votare qualsiasi cosa il padrone chieda, ad andare in piazza per azioni o vergognose, oppure stupide.

La "lealtà" a Berlusconi più che lealtà è adempimento delle mansioni del vero incarico svolto nell'azienda.
E ... se consideriamo che la grandissima maggioranza della corte Berlusconiana deve solo premere a scatto il bottone, e fare dichiarazioni a suo favore, guadagnare 20,000 Euro o più al mese sono una paga STRAORDINARIA, per la quale altrimenti si dovrebbero avere capacità e conoscenze di spicco.

Quindi caro Silvio, il massimo che posso ottenere nella vita me lo dai tu, e se ti devo leccare i piedi e altre parti del corpo, e rimanere nella storia come uno o una che vende tutto di se stesso/a ... non è chiedere troppo da parte tua!

Silvio forever!


"Talenti" pregiati

Sulla pagina dell'Espresso due dozzine di lettori hanno lasciato valutazioni su Letta.
In gran parte negative, ma con qualche eccezione.

Mi interessano i giudizi positivi sotto due aspetti: la ragione logica sulla quale si basano, e la relazione di cho osserva con quello che osserva.

A Letta si riconosce la capacità, degna di merito, di saper accomunare due partiti che generalmente poco hanno in comune.
Notevole!

Ma riconoscere un merito del genere deriva da una valutazione approfondita?
Che tipo di talento ha Letta? Equivale a un domatore di leoni? Allora sarebbe certamente da rispettare.

Perché in altri termini dovremmo riconoscergli di avere carisma e magnetismo estremi, tali da superare le fazioni ed essere riconosciuti da chiunque.

Non è necessario andare oltre, perché difendere la posizione appena presentata sarebbe ancora più ridicolo di una dimostrazione in piazza con lo slogan "siamo tutti puttane".

Andiamo subito a quello che a me sembra la ragione per la quale Letta "piace" o va abbastanza bene e tiene gli argini:
Letta fa parte di una rete di potere molto ramificata, e si trova in una posizione favorevole per dare la sensazione ai nodi di potere, di essere una pedina utile.
Non è affatto un leader, ma ha agganci e leve che gli permettono di creare intese larghe.
Almeno finquando sono intese che fanno comodo ai gruppi che gli sono vicini.

Berlusconi in questo momento sta ricattando la rete.
Non la disturberà, se la rete farà una forzatura pubblica e gigantesca alle regole sociali per evitargli l'affondamento. Una strategia per niente sofisticata, già praticata dai bambini.
Se tu non fai quello che voglio, spiffero tutto e affondiamo tutti.

Letta, in parole molto chiare, è un esemplare di politico tradizionale. Quello che le cose ottiene perché attorno a lui ci sono poteri che riesce a coordinare per muovere le pedine essenziali.

Che è il modo di fare di Berlusconi, e di Renzi, tanto ammirato anche dallo stesso Berlusconi.
Cioè fare la politica con gli "amici".

Non faccio nessuna scoperta sensazionale quando concludo osservando, che Letta è "di quello di prima, di più", e che chi parla d icambi, o lo fa in malafede o non capisce le cose.

mercoledì 21 agosto 2013

Manifestazioni di fede

Per ripeterlo tante volte, Letta in qualche modo ci deve credere.

E immedesimarsi serve per capirlo. Per intravedere, che lui invece non si è immedesimato e non capisce bene i suoi soci di governo.

Letta crede, che la situazione post-elettorale davvero si risolveva nel migliore dei modi con quello che è il suo governo di intesa.
E poi crede, che gli eletti del PdL davvero hanno come lui voglia ... di mantenere la propria stabilità economica, e che non vogliono rinunciare al mandato, perché a lui e ai sostenitori eletti del PD quello che davvero interessa ... è completare il mandato.
Perché solo i fessi rinunciano a un posto di lavoro assicurato per 5 anni.

Quello che invece NON capisce assolutamente è che il PdL altro non é che Berlusconi, e quelli che lui interpreta come uguali sono solamente le pedine di Berlusconi.

Quello che succederà col governo Letta quindi dipende solamente dalla strategia che Berlusconi e pochi fidati consiglieri reputano la migliore per portare avanti nel miglior dei modi gli interessi personali (giudiziari) ed economici di Berlusconi.

A Berlusconi non interessa completare il mandato per la miseria che ci può guadagnare. (per tale ragione non si presenta neppure alla sedute. Perché il soldo non gli basterebbe probabilmente neppure a mantenere una sola Olgettina).
L'"intesa" che cerca Berlusconi è quella che lo esonera dalle sanzioni e dalle limitazioni che possono e devono derivare dall'applicazione delle regole sociali e penali ai suoi "traffici".
Stranamente un grandissimo numero di italiani lo ha capito, grazie a quasi 20 anni di "politica" Berlusconiana, e Letta invece davvero si muove nel mondo delle fiabe.
In cento giorni è riuscito a riferirsi a Nemo e a Pinocchio, e mi aspetto Cappuccetto Rosso nel giro delle prossime tre settimane.

E visto che siamo in tema, terminiamo augurando dolci e piacevoli sogni.

martedì 20 agosto 2013

Profeta, portavoce, manipolatore

Il primo ministro Letta mi dava la sensazione di essere ignorabile, e invece mi sorprende con un tiro alto che merita qualche osservazione.

Non voglio criticarlo parola per parola, ma soffermarmi su due affermazioni:

Quella già conosciuta, dove afferma ancora una volta che l'intesa col partito la cui politica è favorire Berlusconi è nell'interesse degli italiani, come a dire che gli interessi di Berlusconi e gli interessi del PdL moderati dal PD ... coincidono perfettamente con l'interesse degli italiani.

La seconda affermazione, che mi urta di più, è quella dove afferma di sapere cosa faranno gli elettori, sottintendendo che sa quello che volevano e vogliono, e che lo sta facendo.

Se si ignora l'affermazione evaluativa e si salta alla parte che riguarda il futuro, Letta pare essere uno die pochi veggenti in politica.
È ovviamente la voce e la volontà degli italiani.

Oppure è un mediocre furbetto che pensa che con le parole si spalma Nutella sulla bocca di chi è indignato, e lo si addolcisce. O magari lo si induce alla sonnolenza e alla trance, e gli si passano istruzioni per il voto futuro.

Parlo solo per me, e riconosco che tanta sicurezza mi provoca e offende la mia intelligenza.

Al contrario di lui, sono molto curioso di vedere cosa faranno gli italiani quando toccherà loro nuovamente mettere una crocetta per scegliere tra diverse offerte quella che comunque non farà la volontà del popolo.

Di me posso dire che non faccio parte degli italiani che conosce Letta, perché escludo categoricamente votare per il suo governo.





Se Berlusconi lo decide, alla ripresa delle sessioni delle Camere, i suoi voteranno compatti che il sole gira attorno alla terra, e 104 personaggi del PD faranno altrettanto.
Così io definirei realisticamente le larghe "intese".

giovedì 15 agosto 2013

Gli striscioni aerei

Chissà sono i "segni nei cieli" di cui parla l'Apocalisse, ma come non credente non mi ci fermo troppo!

Aerei con messaggi "subliminali":
Forza Silvio
Forza Italia

Niente forza invece per ridere, perché viene spontaneo, e le battute e le burle anche.

Hanno dimenticato alcuni dettagli:
Gabriele D'Annunzio fece gettare giù volantini. Permetterebbe completare i messaggi, ma temo che ci sia il pericolo di multe per inquinare l'ambiente.

Io invece, visto il pubblico al quale gli striscioni sono probabilmente rivolti, avrei consigliato di caricarsi di Banane e Lecca-Lecca, per tirarli giù e fare felici le "masse" ricettive.
Forse servirebbero anche gli specchietti.

Il maggior numero di italiani felici invece si otterrebbe, se Berlusconi e quelli che hanno votato per affermare che la ragazza marocchina era egiziana e nipote di Mubarak noleggiassero un aereo e si buttassero giù senza paracadute.

Lo celebreremmo come giorno di festa nazionale, perché permetterebbe un cambio generazionale ...
di farabutti.
Probabilmente subito dopo si voterebbe la stessa categoria con facce diverse. Grazie al sistema.

Forza fessi!

mercoledì 14 agosto 2013

Sodalizi ormonali

Non ho amici con cui scambiare preoccupazioni. Ma mi piacerebbe sapere, a cosa pensano altri genitori con figli piccoli.

Io da tempo, dai problemini di oggi, "vedo" problemi adolescenziali che potrebbero presentarsi.

Si può apprendere o comprendere certe cose anche da proiezioni anticipate, frutto della sola fantasia.

Una delle cose che credo di aver accettato, evitando completamente l'illusione di essere l'amico di mio figlio, è che nella pubertà le esigenze dei giovani sono potentissime, e automaticamente escludono chi non le condivide.
Non credo che genitori adulti e maturi riescano a rituffarsi nei bollori ormonali della loro gioventù.
Ma se anche voi avete ricordi, e siete davvero onesti, anche se come nel mio caso avete passato una pubertà mantenendo il controllo di voi stessi, avrete il ricordo dei pensieri avuti. Degli innamoramenti, dei sogni, della fantasia alimentata a discapito della realtà.

A me basta per riconoscere che non sarò affatto in grado di condividere le situazioni emozionali che accompagnano gli sbalzi ormonali, e mi prometto non tentarlo affatto.
Forse - e ne ho tutto il tempo - preparerò mio figlio al fatto che ritengo naturale che cercherà compagni di sventura, che sarà naturale fare stupidaggini, e che senza moraleggiare e senza credere di poterlo frenare, sarò disponibile se oltre a chi ne condividerà le ansietà vuole aprirsi anche con chi le ha avute molto prima e le sente al passato, perché un giorno saranno passato anche per lui.

Mi piacerebbe sentire le vostre riflessioni se volete.

martedì 13 agosto 2013

Parlare senza prendere posizione

Ho scritto quasi duecento post, mi interessa la politica, e personalmente trovo fastidioso ascoltare politici che si esprimono su certi temi senza dire niente.

Li capisco perfettamente se considero, che moltissimi temi sono complicati, e se approfonditi potrebbero indurre sia a un voto favorevole che a uno negativo.

Faccio un esempio: Energia nucleare.
Personalmente non direi spontaneamente Si alla richiesta di rinunciarvi.
Per il rischio che rappresenta, tendo al rifiuto dell'energia nucleare, ma non senza un progetto chiarissimo (e non truccato) di alternative fattibili.

Aborto: Ho un figlio di 7 anni, e a un paese con bassa natalità come l'Italia auguro generazioni di bambini, e non generazioni di gente che invecchia.
Ma non sono categorico affermando che la vita comincia dal concepimento, e inoltre riconosco il diritto della donna. Ho letto che annualmente ci sono circa 3000 adozioni.
Sull'aborto rifiuterei qualsiasi tentativo di costrizione verso le donne, e chiederei invece politiche per rendere più veloce e facile l'adozione. Perché ci sono molti adulti che vogliono bambini, e ci sono donne che non possono o vogliono tenerli. Si tratta quindi di trovare modi per combinare famiglie positive per i bambini, e non per difendere principi "superiori" forzosamente. (Ci manca solo lo stato moralista ... voluto da chi per decenni ha protetto pedofili ...)


Tasse:
Le tasse sono necessarie. Ma è controproducente la tassazione pesante.
Gli italiani sembrano non rendersi conto, a cosa sono destinate le loro tasse.
Sarebbe molto intelligente presentare un elenco con i numeri, mostrando quanto è destinato a cosa.
La voce che certamente impressionerà è quella dei dipendenti pubblici.
L'Italiano deve mantenere "posti di lavoro" creati dalla politica.
Secondo me un circolo molto vizioso, che dopo decenni azzoppa un paese.
Sugli stipendi sprecati nella pubblica amministrazione - anche se considero che gli impiegati licenziati aumenteranno le schiere dei disoccupati - ho un giudizio molto chiaro: Sono zavorra ormai troppo pesante, e il veicolo che li trasportava non riesce più a muoversi.
O si alleggerisce al massimo il veicolo per una ripresa, oppure si arriverà al destino della Grecia, causando una crisi mondiale.
La ripresa sarà possibile riducendo notevolmente le tasse ... e debellando al contempo l'evasione.

Evasione:
Un paese dove l'evasione non è combattuta sul serio è un paese a due binari: Uno faticoso per chi non può non pagare (stipendiati e gente onesta), e uno per chi trova modi per evitare di pagare e sa che non corre troppo rischio.
L'evasione esiste ovunque, anche nella Germania che in Italia viene spesso mistificata.
Ma in Italia essere più furbi è uno sport, e bisogna trovare modi per rendere pericolosissimo preferire il binario facile. E rendere molto più agevole il binario della legalità (anche per attrarre investimenti).

Religione:
Per definizione può esserci solo una verità. Il resto deve essere falsità. (Con la probabilità molto elevata, che la verità non abbia a che vedere con le religioni.)
Ma visto che di menzogna si vive, ed è una necessità esistenziale, a ognuno la libertà di avere preferenze ...
Con un limite molto chiaro: La libertà è personale, e discriminazione o azioni che feriscono i diritti di altri non sono permesse e conducono a sanzioni.
La religione è meglio se "allarga" la visione e gli spazi degli adepti invece di essere limitante e oppressiva.

I politici:
Fino ad ora il modello di democrazia diretta partecipativa non è stato presentato, non si discute, e rimane un mito di un partito padronale che non la pratica affatto.
Preferisco non allontanarmi troppo dalla situazione reale:
I politici dovrebbero rappresentare chi li vota, essere vincolati meno ai partiti, per evitare di tradire gli elettori, e dovrebbero guadagnare bene (non sono d'accordo con gli stipendietti voluti per scopi pubblicitari, che hanno l'effetto di rendere poco attrattivo il lavoro a gente che ha di fatto alternative migliori perché è inserita nel mondo produttivo.)
Se i partiti non vengono finanziati con soldi pubblici, diventano partiti con padrone. Il padrone invece dovrebbe essere l'elettore.
Attualmente è molto chiaro che chi chiede uno stop al finanziamento pubblico è chi ha i modi per trovare finanziamenti altrove.
Forse non è chiaro che chi paga comanda.
Eliminare per decreto la possibilità di partiti "mantenuti" "automaticamente" dall'elettore richiederebbe poi una disciplina e maturità democratica che attualmente non esiste, per la sopravvivenza di partiti indipendenti dalle lobby e dagli interessi dei poteri economici.
Risparmiare si può, ma tagliare costa molto di più.
La critica che il M5S fa ai poteri che dirigono l'Italia è incoerente con la richiesta di abbattere quasi per completo i costi della politica.

Extracomunitari:
Ne avevo già parlato.
Il razzismo e la discriminazione sono da condannare, ma si possono ridurre con politiche intelligenti che tutelano i cittadini senza essere discriminatorie.
Il che vuole dire, che chi arriva in Italia senza permesso, non acquista diritti per il solo fatto di avere invaso il paese.
Si può adottare una politica di immigrazione programmata, e trovare modi di contenere quella abusiva che causa overload nelle strutture pubbliche.
Non so come farlo, ma sicuramente la cosa comincia con dibattiti tra i paesi dell'Unione Europea.

Sequestro di 60 milioni

Ultime notizie: Berlusconi studia maniere come obbligare il Presidente della Repubblica o i soci al governo, a ignorare la sentenza della Corte, e permettergli di continuare nelle cariche pubbliche. O fare ricorsi per evitare di perdere l'immunità.

A questo scopo è disposto a usare tutto.

Mi piacerebbe sapere, che percentuale di italiani attualmente ritiene che la politica di Berlusconi consiste nel tenere in ostaggio l'intero paese, e che le mete principali del suo partito sono di salvaguardare i suoi interessi.
Perché finora non mi sembra siano stati in molti a sentire di essere ostaggi di un superomuncolo con una squadra di sequestratori.
(Che come strategia ha, di proteggere l'omuncolo o democraticamente riuscendo ad ottenere un numero di voti sufficiente, o altrimenti con tutti gli altri mezzi possibili. Seguendo lo slogan: o l'immunità al capo, che può quello che non è permesso ad altri, senza sanzioni, oppure mandiamo allo sfascio 60 milioni di cittadini senza batter ciglio.)

Ieri parlavo di vassalli, e devo far notare, che anche un magnate come Berlusconi ne può insediare solo alcune migliaia (possibilmente a carico di altri, ovviamente!).
Il resto dei nove milioni di elettori, molti dei quali sognano l'ascensione a vassallo, con probabilità vicine a quelle di fare tredici nel lotto ... (a meno di essere di sesso femminile e avere determinate caratteristiche anatomiche), invece costituisce i "servi della gleba". Una situazione stranamente volontaria, che li obbliga ad accontentarsi delle poche briciole previste per loro, come la cancellazione dell'IMU.

Senza voler fare un'affermazione economica, voglio insinuare che la politica economica degli ultimi anni è stata favorevole alla crescita patrimoniale di Berlusconi, mentre ha ridotto il prodotto interno lordo da due anni.
Ci sono quindi due scelte possibili: O puntare tutto su Berlusconi, perché l'Italia retta dalle politiche degli ultimi anni è condannata ad affondarsi, mentre le possibilità di lavoro con Berlusconi sono stabili, oppure liberarsi dalla stretta di Berlusconi e preferire un paese che può liberarsi anche della Casta (costituita dalle opposizioni), che può rifiutare gli sprechi, e che cerca il benessere economico affidandosi a tutte le risorse e le possibilità disponibili.

The italian dream: Essere un vassallo

Il patrimonio di Berlusconi ha raggiunto i 7.6 miliardi di Dollari, crescendo del 26%, mentre il prodotto interno lordo è sceso del 2.6%.

Ma non è certamente questa ultima notizia a rendere Berlusconi interessante.
Perché interessante lo è da tempo, e gli "interessati" li ha da decenni al servizio.

Il magnetismo di Berlusconi sono i suoi soldi e il potere.

Bill Gates e Warren Buffet hanno accumulato fortune maggiori, e in parte sappiamo che per farlo hanno costruito strutture produttive o finanziarie. Carlos Slim possiede la società telefonica messicana (prima in possesso dello stato, e gestita appositamente male secondo le male lingue, per giustificarne la privatizzazione e la cessione a Slim) e da parecchio investe in mille altre cose.

Attorno a gente del genere si creano gerarchie che servono a far crescere il negozio.
Nel caso di Berlusconi, grazie alla sua presenza sui mezzi di informazione, sappiamo quante altre esigenze ha un miliardario, e specificamente Berlusconi si dedica anche alla politica ...
A differenza dei miliardari americani, i cui grandi gerarchi sono poco conosciuti, di Berlusconi conosciamo addirittura le comparse come Razzi.

E ciò permette farsi certe domande, perché le risposte sono disponibili.

Il centinaio di personaggi che conosciamo nel caso di Berlusconi ... non sono quelli che gli gestiscono e aumentano il patrimonio.
Sono invece molto più popolari quelli che sono un puro costo - per fortuna sostenuto con i soldi dei contribuenti.

E sono persone tutt'altro che produttive, efficienti, talentose.
Pero sono essenziali per le sue strategie di potere.
A parte avvocati di prima categoria, a Berlusconi non servono i professionisti.
Il curriculum che chiede per molti posti prestigiosi e importanti è molto modesto (è anche laureata!).

La riflessione sul vassallaggio sorse quando mi chiedevo, che tipo di persona vede realizzarsi nell'essere una pedina sulla scacchiera di Berlusconi.
Deve essere gente che la realtà la vede così:
Il massimo della fortuna in Italia è divenire un personaggio di spicco a sostegno di Berlusconi, che di aiuti ne ha bisogno molti per i guai nei quali usa mettersi.

L'alternativa è un posticino da raccomandato o per ricompensare i voti di una famiglia, guadagnando 1,000 - 1,500 Euro.

Avere questo tipo di visione non è necessariamente solo calcolo. Può essere apprendimento ereditato.
Perché il modello feudale lo avevamo tempo fa.

A un signore che ha ottenuto 9 milioni di voti non lo si può condannare ... in una democrazia feudale.



venerdì 9 agosto 2013

Signor Giudice,

il popolo dei furbi ringrazia al dio in cui probabilmente neanche crede dell'enorme regalo da lei fatto perché possano armare uno scandalo e chiedere l'immunità eterna di Berlusconi.
Stavano studiando i video della sua sentenza, concentrandosi sul Suo abbigliamento, e cercandovi qualche macchia, da denunciare come irregolarità d'ufficio che invalidasse la sentenza, ma Lei poco accortamente ha rilasciato un'intervista, dove ha detto che una condanna non si fonda su sospetti ma su certezze di colpevolezza, e ora sulle sue parole si costruisce un tornado.

Lei purtroppo non ha colto la nuova tesi sollevata addirittura dal Presidente della Repubblica, che per amore dell'ordine sociale, la giustizia deve fare un passo indietro.

In termini da popolo, se un brigante fa sufficiente casino e sconvolge le forze e i poteri del paese, lo si deve escludere da indagini e condanne.

È una nuova dottrina che illuminerà i secoli futuri, e lei purtroppo l'ha intralciata.

Da ritardato incorregibile che sono voglio esprimerle i miei ringraziamenti.
Il mondo di chi può perché è più che gli altri, non mi piace. Preferisco sperare in un futuro più giusto per mio figlio e per i figli dei miei contemporanei, e non in un mondo in mano agli scaltri e ai farabutti, dove i fessi devono sottostare a regole e i furbi no.

giovedì 8 agosto 2013

I crociati

Quasi mille anni fa, quando non ci si preoccupava ancora tanto di mascherare le proprie azioni con il politically correct, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana si prodigò nel motivare eserciti di uomini e accompagnanti (e a quanto continua a dirsi, anche di bambini) per andare con le armi a liberare le terre sante, mai state in possesso degli invasori fino ad allora, dalle orde infedeli che infangavano il sepolcro del Signore Dio Jr., di cui comunque non si conosceva neanche l'ubicazione.

La gente che si mise in marcia era sicuramente formata da individui unici, ma per comodità, e per tirare analogie, mi si perdonerà se farò solo due fasci:
1) Quelli che avevano prospettive di guadagnarci.
2) Quelli che non avevano nulla da guadagnarci e con certezza si mossero per farci guadagnare altri.

Ho dimenticato il Signore Junior, la cui tomba fu ufficialmente alleviata, che avrebbe dovuto essere il beneficiario numero uno delle carneficine. E l'ho fatto apposta. Ma lo ricordo esplicitamente, perché ormai consideriamo in maggioranza, che era un pretesto.

Oggi ci sono alcune centinaia di patate insipide beneficiate direttamente dal fatto di essersi prodigate, o aver avuto l'anatomia ideale, che comunque hanno un unico merito e talento, che è quello di essere incondizionalmente legate al leader politico del partito che sostengono, che è un partito creato per sostenere e favorire il leader. È gente che rinuncia alla propria dignità e senza batter ciglio, tramite voto cambia la cittadinanza di una ragazza leggera.
Ma ci sono anche masse di gente che abbandonano i loro interessi, e sostengono quelli del partito, e mi pare che le analisi fatte finora sugli elettori del PdL (incontro spesso l'offensivo Partito dei Ladroni, ma credo che sia primariamente il Partito dei Lecconi) non siano esaurienti.

Sarà che gli evasori si sentono al sicuro con un Berlusconi al potere, come garante o Santo protettore, ma ... torniamo ai crociati:
Sarà vero che una gran parte partì per motivi "altruistici"? (Per ammazzare "altrui" infedeli?)
Cominciando da quelli che partirono per guadagnarsi quello che ancora non si vendeva come indulgenza, o il paradiso dove altri si aspettano settanta vergini a disposizione personale - che mi creano la domanda impertinente, se in cielo dopo l'uso le riverginano per il prossimo in arrivo ...), non solo riusciamo a immaginarci benefici immateriali o indiretti, ma intuiamo e sappiamo che in verità, la grandissima maggioranza di crociati partiva per trovare qualcosa per se stessa.

E allora per non risultare di essere noi i poveri di cervello, dovremmo pensare con maggior serietà su cosa sperano di ottenere gli elettori di un partito di patate (mi piace il termine incontrato nei commenti su internet) di proprietà di un singolo, che ha un grande scopo, e solo collateralmente si impiccia delle cose che riguardano gli elettori.

Ho un piccolo vantaggio, che è quello di non essere simpatizzante della Sinistra (e neanche della Destra).
E parto dal presupposto, che se decidi di dare delega a qualcuno per rappresentarti, hai delle ragioni razionali.

Non credo di intravederle tutte, ma certune mi sembrano logiche.
In primo luogo, l'elettore generalmente non vota perché il suo rappresentante sostiene valori e principi.
Lo vota perché tutela certi interessi.
Tra gli interessi "italiani" (cioè presenti da qualche parte in Italia, o distribuiti in modo omogeneo), ci sono:
1) I soldi.
2) La sicurezza.

Nessun partito (visto che il voto di scambio è generale) è libero da macchie. Gli eletti (o meglio, quelli scelti dal Principe dei Lecconi) del PdL sono una dimostrazione, che anche la Destra sperpera il denaro pubblico per mantenere personaggi poco efficienti e poco utili (e molti anche difficili da sopportare).
Ma i partiti di Sinistra sono quelli storicamente legati alla pratica dell'assistenzialismo statale che degenera nell'abuso.

In una tavola rotonda di politici mi piacerebbe sollevare la domanda, chi approva la pratica di assegnare posti di lavoro statali e comunali, invece di rendere più efficiente il servizio con il minimo di spesa pubblica.
(Ma so che li per miracolo diranno tutti la stessa cosa!)

Poi chiederei in giro per tutta l'Italia, chi ha il vizio di sperperare il denaro pubblico in tal modo, e credo che in diverse regioni la risposta additerà la Sinistra.

Molti elettori della Destra sono persone che pagano le tasse, convinti che la maggior parte di quello che pagano viene usato generosamente per mantenere chi non le paga, sia che arrivino via mare, o che vivano dove fa più caldo. (Altri invece preferiscono la Destra perché è da li che sono arrivati i favori e le "sistemazioni", e perché la Destra ha l'immagine di persone del fare, nel senso che crea benessere, mentre la Sinistra si dedica a distribuirlo senza saperlo creare, e quindi in pratica riduce il benessere di chi ne godeva per capacità propria :)

Esiste poi la Convinzione, che la percentuale di gaglioffi stranieri che vivono in Italia sia maggiore degli italiani gaglioffi, e che le Sinistre tutelano i deboli, incluso i delinquenti, che poi accorrono in branchi al paese della Cuccagna..

Mi fermo a questi due casi, che sono completamente ragionevoli, senza dedicare neanche uno sguardo ai fanatismi.

Comprendo e condivido le preoccupazioni:
Da un lato c'è la coscienza sociale, che ci spinge a intervenire se qualcuno soffre una sciagura e non può uscirne da solo. E dall'altra c'è la diffidenza per chi chiede appoggio, solo perché è un modo facile per condurre la propria vita.
Qualsiasi forza politica che non tratta il problema integralmente, ha una precisa ragione per farlo (è passata l'era dell'ingenuità): È per scopo manipolativo.
I partiti preferiscono l'elettore radicalizzato, che vota per tutelare qualche interesse, mentre accetta azioni autonome che vanno contro l'interesse generale, anziché l'elettore razionale e ponderato, che vota per questioni di interesse comune chi prospetta di averne maggior cura.

Noi astensionisti siamo calcolati. Siamo la fetta di mercato elettorale alla quale non si offre una proposta politica, perché il sistema politico è costruito sui partiti.

Il contratto sociale

Non siamo più intelligenti di Rousseau. Abbiamo solo il vantaggio di poter considerare le sue teorie alla luce della storia che seguì le sue postulazioni.

L'ideale di giustizia sociale profetizzato prima dell'avvento delle democrazie, oggi si legge come si leggono i racconti di Jules Verne. Sono altamente irreali, e siamo stati sottoposti a docce fredde per tutta la nostra vita, per cui non sappiamo neppure apprezzarne i pregi che sicuramente hanno (e che hanno fatto sopravvivere tali opere fino ad oggi).

Come le patologie mentali servono a capire meglio la psicologia umana, così le degenerazioni permettono di scorgere meglio i difetti delle nostre democrazie.

Così, dopo aver finito di leggere la notizia che Rodotà e Landini pensano di presentare un nuovo partito, incentrato sulla difesa della Costituzione e del Lavoro, immagino che ormai le masse cittadine sono apatiche, e nonostante le delusioni, più propense a condividere le urla di Grillo che ha lasciato un messaggio molto chiaro: Il sistema non funziona!
Io ci aggiungo alla fine la parola "bene". Perché con tutto rispetto, non confido nella saggezza di due persone prepotenti e arroganti che non dibattono e discutono, ma impongono le loro illuminazioni. (E perché il poco di razionalità che ho mi fa intravedere parecchi problemi gravissimi che la democrazia partecipativa diretta porta in seno appena la si vuole applicare a un gruppo superiore alle poche migliaia di persone.
Oserei dire, che anche con l'ausilio delle tecnologie moderne e internet, appena si tratta di qualche centinaio di migliaia di persone, e peggio ancora, distribuite per diverse comunità separate, la cosa diventa troppo complicata.

Ma lasciamo Grillo, perché stavolta di lui non voglio parlare. Anzi! Nella constatazione, che è il sistema che non funziona, ha ragione.
Siamo talmente sfatati, che è un anacronismo fingere di credere alla "democrazia".
Sappiamo perfettamente, che la routine reale della democrazia non ha niente a che vedere con quello che sperava Rousseau.
Come sappiamo anche, che la "giustizia" di cui parliamo non è esattamente giusta, ma piuttosto legale.
Sappiamo che esistono leggi ingiuste, o nicchie di ingiustizie nel sistema legale, e che i personaggi che campano dimenandosi nella interpretazione e applicazione delle leggi ... fanno il giochetto degli esegeti ecclesiastici, che più che cercare di capire l'intenzione originale dell'autore, cercano l'interpretazione che soddisfi il loro obbiettivo.

Lasciamo anche questo discorso. Voglio solo ripetere, che i credenti e fedeli della democrazia quasi non esistono più. Conosciamo gente come la Biancofiore e altri e altre che tralascio nominare, che si professano fedeli e leali, ma somigliano più a crociati e inquisitori, che a gente che fa ragionare o che si muove nei territori della ragione.

Oggi mi interessa puntare il dito sul VERO CONTRATTO SOCIALE nelle democrazie.
E l'Italia si offre come caso patologico che permette di vedere con lente di ingrandimento, cosa succede veramente.

Il contratto esiste davvero. Nel senso che è un accordo tra le parti democratiche. Tra chi ascende alla posizione di rappresentante, e chi fornisce la spinta per tale ascensione, ovvero l'elettorato.

Secondo Rousseau, il suddito e il sovrano sono lo stesso corpo. E li sta l'assioma utopico.
Se gli italiani sono 60 milioni, gli interessi politici in Italia sono numericamente superiori a 60 milioni (Vero diranno i Cospirazionalisti e i Grillini: Sappiamo del gruppo Bilderberg, degli Illuminati, dei lucertoloni extraterrestri che ... no, lasciamo le pagliacciate. Sto facendo un discorso serio).
Chi avrebbe interessi? Per esempio i gruppi e le lobby straniere. Gli Stati Uniti, che per chissà quale ragione riescono a invogliare i governi italiani a partecipare in missioni di pace che non interessano a nessun italiano, specialmente quando aumentano le tasse e si comincia a capire che per appoggiare gli americani si deve pagare, e la gratitudine americana poi invece va a premiare solo alcuni pochi politici.

Ma torniamo al contratto.
Il contratto tra candidato, eletto, partito ed elettorato esiste sul serio.
È un contratto aperto di scambio di favore.
Doveva essere un contratto di delega per adempiere la missione di migliorare le condizioni sociali in generale, e invece risulta da tempo, che si tratta di uno scambio per migliorare la situazione di un piccolo gruppo fortunato tra l'elettorato. A spese del resto dell'elettorato e dei contribuenti.

Ma devo dirla più alla spiccia.
Voi ci votate, e vi garantiamo che tra di noi, anche se non toccherà a tutti l fortuna, ci sarà uno spartimento e una assegnazione di favori, spesso palesemente parassitari, ai danni del resto dell'elettorato.

Tale accordo si basa sulla assolta convinzione che:
1) Il malloppo da spartire è molto limitato, e non ce n'è abbastanza per tutti.
2) Il malloppo è l'unica fortuna da sperare in una regione arida e desertica. Lascia quindi ogni speranza di fare la tua strada e riuscire senza dover fare accordi, e unisciti a noi società di furbacchioni.
3) Il sistema non è costruito sul merito. Inutile quindi sperare e tentare.
4) Il sistema non è diretto all'efficienza. Se sei fortunato, sei complice, perché vivrai la vita da parassita, e dovrai sostenerlo nel tuo proprio interesse.

Rivedete le mie considerazioni passate su cosa mi sembra appropriato fare.

Concludo riconoscendo una cosa: Preferisco uno che volgarmente perlomeno predica un fatto vero, che quelli che con metodi fascisti (propaganda, affermazioni pubbliche, etc.) perpetuano l'inganno e affermano che le cose vanno bene, o che le misure adottate per combattere i problemi sono quelle migliori possibili.

Per finire con un esempio:
Se la cosa più importante in decenni di politica è salvare a un lider politico dalle faccende torbide in cui si trova o si caccia, perché il suo partito "gli vuole bene", mentre il paese affonda e si avvicina alla Grecia ...
senza che nessuna altra forza politica riesce o vuole voltargli le spalle a lasciarlo ai suoi problemi senza intralciare il paese ... vi pare che il sistema funziona?
È evidentemente un sistema infettato, che vincola i poteri.
E un sistema di favore che dalla base si sostiene contro chi non è mai stato favorito, e probabilmente ha sempre pagato.

I parassiti e le sanguisughe non appartengono a un partito cattivo. Sono l'essenza del sistema democratico italiano, e in misura peggiore o più lieve nelle altre democrazie del pianeta.

mercoledì 7 agosto 2013

La magnipolazione

Allacciandomi a un tema trattato anteriormente:
Se l'homo sapiens è assetato per l'inganno, si sensibilizza e si rende ricettivo per strategie manipolative.
E se è vero che non è un fenomeno isolato ma generale, lo osserveremo quotidianamente e nelle principali testate e fatti della nostra realtà.

Il solo fatto che un premier (con la minuscola) possa presentarsi a dire che le cose stanno migliorando quando anche i numeri e le statistiche lo smentiscono, è una dimostrazione di quanto dico.

Ci sono due parti coinvolte: Chi è ricettivo all'inganno (la maggioranza), e chi ha il "coraggio" di presentarsi a dire bugie e infinocchiare. Tutta un'arte. Coltivata e raffinata dai principi della storia come se fosse uno dei maggiori beni che abbiamo.

Facciamo un poco di debunking:

Ottenere un posto di lavoro non è un favore. Se vivi in un paese dove lo è, ti garantisco che culturalmente non può esistervi una sinistra.  (Non sono di sinistra, e esprimo un giudizio obiettivo a mio parere :)
Un paese dove una sinistra ha lasciato segni nella cultura, da un valore diverso al lavoro.
Non lo considero assolutamente rischioso per la mia reputazione affermare, che la sinistra in Italia ha fallito la sua missione.

Ho letto una intervista di Stracquadanio. È evidente che pensa solo ai voti, ma poi si lascia andare e parla di contenuti, e afferma che la destra vuole ridurre i costi pubblici per migliorare la vita dei cittadini. Non è vero.
La destra, come anche la sinistra, vuole tutelare gli interessi di gruppi di potere, perché ne ottiene in cambio privilegi. (La sinistra ovviamente punta maggiormente a incollarsi alle tette lattifere dello Stato.)

Babbo Natale non esiste.
Lo sanno tutti?  Mi pare che no. Pare invece che ai babbi natale della politica tutti vogliano crederci. Ma non è un credere ingenuo come quello dei bambini. È un credere interessato, di cui parlerò nei prossimi giorni.

Se un giorno ti rendi conto, che ormai oltre alle balle non vi rifilano niente altro, fai il passo che segue, e ammetti che è dovuto al fatto che per decenni te le sei fatte servire senza protestare, e che probabilmente assieme a tanti altri non hai avuto le palle per reagire.

martedì 6 agosto 2013

Armiamoci e partite!

Il detto che se dai la mano ti prendono anche il braccio, non è una semplice osservazione spiritosa.
È la descrizione di un fenomeno di interazione.

Voglio allungarlo un po per arrivare alle notizie del giorno:
Se ti fai prendere il dito, presto cercheranno di prendersi anche la mano. Se poi lasci che se la prendano, torneranno per toglierti il braccio. E se non lo impedisci, dopo ti toglieranno gli organi per venderli, e chissà cosa lasceranno di te per la sepoltura ...

Nelle interazioni non esiste la vittima pura. La vittima spesso "partecipa" alla vittimizzazione.

L'Italia di oggi, spolpata, ha permesso per decenni il saccheggio. E i depredatori hanno acquisito tanta sicurezza, che oggi gridano in maniera "sincera" e naturale contro la sentenza emessa nei confronti del capobranco benefattore.

Vivere padrone del potere rende talmente avvezzi a "volere", che le regole divengono insignificanti.
Eppoi, cosa possono valere regole e leggi per chi le redatta?
Sono testi che un domani saranno probabilmente aggiustati.
Per il pasticciere i pasticcini spesso non sono una tentazione ...

Non mi sorprende affatto che un personaggio che personalmente ritengo bugiardo, narcisista e altamente nocivo al paese riesca a presentarsi, guardarci negli occhi e dirci che è innocente, anche se non lo è.
Ed è dovuto al fatto che sa di essere parte di un ristretto numero di persone molto speciali.
Anche se non va bene usare il termine di Nietzsche, è una specie di superomuncolo circondato da file di baciamano invertebrati, tutti consapevoli di far parte di un mondo proprio superiore dal quale dipende il mondo "volgare".

Tale tipo di interazione è frutto del lasciar fare.
E il Presidente della Repubblica da tempo da chiari segni che lo ritiene uno status quo che non si può disturbare, a dispetto dell'equità, delle leggi e della giustizia.

Io sono del parere, che le relazioni di sfruttamento funzionano mentre rimangono in piedi le interazioni, e si dissolvono quando le interazioni si dissolvono.

Per cacciare i ladroni dai palazzi reali che si sono costruiti si può cercare di occupare le strutture nelle quali esercitano il loro controllo.
Ma è un processo lungo e difficile.

Oppure seguire l'esempio di Gandhi e fare dimostrazioni massive di non cooperazione e rifiuto.
Che corrono il pericolo di essere ignorate. (Meglio fare allora come gli argentini, e andare a protestare facendo un baccano infernale con le pentole.)

Di quello che sono sicuro è che finché si permetterà che il sistema interazionale, che funziona "comprando" partecipazione in cambio di un posto di lavoro o di un favore, rimanga intatto, si continuerà come negli ultimi decenni.
Il cambio avviene in testa, e non per l'arrivo di un Messia redentore.