martedì 12 novembre 2013

Tutti amici

Anni fa uno dei clienti che andavo a visitare in Brasile non la smetteva di fare le sue osservazioni spiritose sugli italiani.

Una volta cominció affermando, che le donne brasiliane sono le più buone do mundo.
Cosa sulla quale non volli rinfacciargli di essere machista, per cui tacqui.
Seguì, che il calcio brasiliano è o melhor do mundo.
Siccome il calcio non mi interessa, potrei anche dargli una percentuale di ragione, e tacqui.
Fu quindi la volta della pizza brasiliana, anche quella a melhor do mundo.
Il buon uomo ovviamente cercava di provocarmi. E gli lasciai passare anche la pizza.
Allora si azzardò ad affermare, che il panettone brasiliano è il migliore del mundo.
E siccome li avevo provati tutti, gli risposi come meritava: "Ma fammi il piacere!"
Che nel suo dialetto, dato che amava esprimersi così tutto il tempo, suonava tipo: "Vai se fodê."

L'altra cosa che ripeteva spesso, forse ogni volta che mi incontrava, era che gli italiani sono "tutti amici".
E credevo che lo facesse per mostrare che lo sapeva pronunciare correttamente.

Oggi invece penso che la cosa fosse un po più profonda.
Sicuramente l'aveva imparata da qualcuno, ma con una spiegazione.
Che gli italiani le cose preferiscono farle in "amicizia".
Favori e piaceri tra amici.
E come diceva (l'attribuzione non è sicura) il loro presidente Getúlio Vargas:
"Aos amigos tudo, aos inimigos a lei!"
gli italiani già sono proverbialmente conosciuti come quelli che le cose preferiscono farle tra amici.

Amici per dire.

Amici che possono essere molto grandi.
Il grande amico, che poi è anche il grande fratello.
Almeno in due partiti.
Nel terzo invece è il burattinaio che tira i fili, a sgambettare se lo trascurano.

Fatto sta, che con questa storia che tutto si ottiene per amicizia, l'Italia non va molto bene, perché l'amicizia su scala nazionale costa parecchio, e perché magari si estende geograficamente, ma non quantitativamente.
Per farsi un bel po di amici votanti infatti, una maggioranza è rimasta fuori, e anche molto fottuta.

La storia ci insegna, che quando le società declinano, tocca anche alle classi privilegiate. A volte in maniera cruenta, altre volte con purghe meno corporali.
Ma come dicono i brasiliani, quando giunge il momento che la cricca di amici che si fanno i favori, si liberano dal carcere, e si spartono la torta perde il controllo, e il controllo passa a quelli prima soppressi, la piccola cerchia di amici è quella che viene per prima identificata come "nemici".
E saranno trattati con la frusta della legge.

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