domenica 24 novembre 2013

Monologo e probabilità

Quando qualcuno sceglie il monologo per presentare la verità, la probabilità che invece si tratti di una grandissima frottola è talmente alta, che facciamo meglio a dire subito, che Silvio rifila balle.

La verità di Berlusconi è talmente fievole, da non essergli servita in tre istanze, con il fior fior degli avvocati. E non una volta, ma in diversi casi, dai quali si è salvato per prescrizione, mentre le carognate sono comunque state identificate.

Ora siccome io col comunismo non ho niente a che vedere, mi chiedo, come è che faccio ad essere d'accordo con i magistrati che lo hanno condannato (e per essere sincero, si merita anche sculacciate per fare il prepotente e per l'egoismo che lo induce a fregare tutto un paese cinicamente, solo perché lui ha il diritto di godersi la sua vita al massimo).
 Probabilmente sono una vittima delle bugie rosse ...

Sulla storia che la magistratura di estrema sinistra vuole arrivare al socialismo per via giudiziale ci insiste.
È una teoria complottistica talmente vaga, da destare immediatamente il sospetto, che sia il lupo cattivo che i genitori usano per controllare i bambini ribelli.
Da uno preparato come Berlusconi uno si aspetterebbe un dossier invece di "c'era una volta".

Io l'affermazione, che lasciarlo decadere equivale a mettere se stessi nelle mani di giudici inclementi l'ho interpretata come avviso, che se la Casta non abbatte la magistratura, Silvio provvederà a usare la stessa magistratura informandola delle cose indagabili di ogni attore politico di spicco che gli sta nel cammino.

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