giovedì 12 settembre 2013

Disfunzionalità selettiva

Andare sul tetto del Parlamento con logotipo del proprio partito.
Un fatticello che non rispetta le regole. E che si deve sanionare.
Di comune accordo.
Intendersi su una bravata sembra facile.

Altrettanto facili sono stati:
Il voto compatto di un governo per confermare che una ragazza di vita è nipote di un Presidente straniero di un'altra nazione.
Sanzione: Nessuna.

La protesta massiva di parlamentari e senatori contro la magistratura.
Sanzione: Nessuna.

Il rifiuto di accettare un verdetto in ultima istanza, e esigere che il potere politico invalidi la sentenza.
Risultato: Si discute con calma.

È evidente, che il Parlamento non è un casino, dove ognuno fa quello che vuole.
Hanno delle regole, hanno una struttura, e se c'è da disciplinare lo sanno fare, e anche di comune accordo.
Estremo allora il contrasto quando un personaggio è responsabile di fatti gravissimi, e tentennano, sono incerti, valutano ...
Per "disciplinare" ed escludere i mafiosi ... mica ci mettono qualche giorno!
La magistratura che è lentissima fa il suo lavoro e arriva ai verdetti finali.
I rappresentanti degli italiani invece soppesano, fanno negoziati, devono mettersi d'accordo.
Insomma, l'ordine lo vogliono solo in certi casi, ma gli escrementi non li disturbano.\
Anzi! Parole del Presidente: La convivenza nazionale richiede tagliare i piedi alla magistratura, dare spazio all'evasione, al sequestro dello stato, all'abuso di potere, all'interesse di gruppi e persone.

Napolitano e tanti altri personaggi eletti ... vogliono un paese marcio!

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