domenica 24 marzo 2013

L'abito del monaco

L'abito il monaco non lo fa, ma andare in giro in abito da monaco facilita immedesimarsi.
Ma quale ragione ci sarebbe di lasciare i propri abiti per mettersi quelli di un monaco?
Al massimo se uno è un attore, e deve interpretare un monaco!
E mi sovviene il dubbio: Mel Gibson forse non ha mai dovuto interpretare un ebreo?
Magari sbaglio, altrimenti gli attori dovrebbero essere quelli che più capiscono delle persone ...
O è perché davvero che li capiscono, che molti di essi con la vita non riescono a trovare intese?

Se uno si immedesimasse nei tifosi di altre squadre, riuscirebbe ancora ad essere tifoso?
Se ti immedesimi in un mussulmano, rimani cristiano credente?
E se ti immedesimi in un ateo, poi torni credente?
E se da ateo ti immedesimi in un cristiano, lo diventi?
Be, questa la so: No. Probabilmente rimani ateo!

Da qui andando a tastoni al ritroso, rimarrei sull'affermazione, che se ti metti la roba degli altri puoi capirli, guadagni comprensione, e fai scelte più sociali.

... o fai scelte che sfruttano le debolezze e le idiosincrasie degli altri, per ricavarne maggiori vantaggi.

Si, perché le previsioni di quello che faranno gli altri in certe situazioni ci azzeccano sempre ... in percentuale.
(Consiglio per i veggenti allora è di fare diverse previsioni, per aumentare la percentuale.)

La democrazia diretta partecipativa funzionerà?
Si. Funzionerà sicuramente ... con quelli che ci si trovano bene.
Attualmente se è molto: l'1% della popolazione italiana. Con probabilità di crescita a un massimo del 4%.
Chi la vuole introdurre questo lo sa? Certamente!
Sta facendo conto del 2%.
Perché?
Perché un po è riuscito a mettersi nei panni degli altri ... o forse ci ha provato e ha riscontrato che non riesce a calzare i panni della maggior parte della gente.
E allora, se hai certi propositi che valgono per tutti, perché riguardano tutti, il gioco lo fai chiamando tutti, ma mantenendo a distanza la parte maggiore.
Correggo: Non chiami tutti. Hai già identificato quelli incompatibili.
Forse hai capito anche una realtà: La società umana È RAPPRESENTATIVA! Lo è sin dal principio.
Ripeto: Tutta la storia umana mostra che le società funzionano con rappresentanti delle masse. Non importa chi conferisce loro il potere, se se lo appropriano o se lo ricevono, se è a vita o se è a termine. L'essere umano delega il potere.
E alcuni pochi lo esercitano in rappresentanza.
È una dinamica mutua.

Se sei arrivato a capire anche quello mentre vivevi a prestito nei panni degli altri, e comunque decidi che le cose funzionano meglio se tutto questo sistema naturale si sostituisce con quello che hai immaginato nella tua testa, l'unica maniera di farlo è tramite l'inganno.
Affermi che TUTTI partecipano, e invece trovi meccanismi per escludere una parte, interdirne un altra, e ostacolare un'altra.
E cosi via.
Poi forse fai anche la patente partecipativa.
Per partecipare devi soddisfare certe richieste sociali ed etiche.
Eventualmente la patente partecipativa si suddivide in classi, a seconda del livello di maturità.
E forse distingue categorie di specializzazione e di responsabilità.

Le visioni futuristiche del cervello massimo devono essere bellissime.

A meno che anche il circolo dei partecipanti di fiducia veste i panni di tanti altri, e l'essere democratico diretto partecipativo non esiste.
Forse l'uomo sociale è solo quello che controlla i suoi istinti. Quello razionale, che vede vantaggi nell'equità.
Perché coesiste quello che vede vantaggio nell'avvantaggiarsi, perché lo può, e perché altri non potranno. Perché dove le risorse sono limitate, con i sotterfugi e la forza si può afferrare la fetta maggiore, e a tutti gli altri toccano le briciole.

Tutti gli istinti si razionalizzano, si definiscono in strategie.
Se vedo le tue strategie, so quale è il tuo abito.

L'abito di Grillo e Casaleggio (sono abiti diversi) sono di questo mondo. Di quello presente e passato. Non sono abiti del futuro illuminato. Non sono quelli di maestri che insegnano e illuminano, che guidano.
Sono quelli di signori di guerra che attirano combattenti e sostenitori, che manovrano eserciti, e che mantengono le vere mete segrete o quantomeno non le mettono sullo stendardo.
Su quello ci mettono solo quello che serve ad accrescere il potere.

E hanno torto?
No. Il cambio è solo possibile guidando masse e potere, non educandole. Perlomeno non in queste nostre vite.

Allora, siccome io non sono di quelli che possono essere coinvolti dopo aver studiato i miei panni, e siccome non sono neppure di quelli si sentono pieni se riescono a condurre il branco, faccio il mio cammino.
Ho un cerino, e chi cerca luce per vederci meglio è benvenuto.
Se porta la sua luce meglio ancora. Forse assieme comprendiamo meglio, e se siamo in quattro cominciamo a muoverci.

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