lunedì 11 febbraio 2013

L'arca promessa

Oggi mi è stato promesso un "portale" internet sul quale un giorno potrei partecipare democraticamente con proposte ai parlamentari del Movimento 5 Stelle.

E i tentativi di inoltrare due proposte vengono ripetutamente rifiutati, o per mancanza di informazioni di contatto da parte di attivisti, su come mandarle avanti e come seguirle, oppure sinceramente, perché c'è un sacco da fare, e le proposte si possono fare "dopo".

È evidente quindi, che gli attivisti non conoscono nessun portale al quale sottoporre proposte, e chi fa parte dello staff non ritiene che sia già giunto il momento di cominciare a farlo. Perché non esiste neanche un meccanismo persona a persona o gruppo per farlo.
L'attivismo consiste nel segnalare questioni locali della comunità e nel fare campagna.

Ammetto di essere sconcertato talmente da questa scoperta, da dovermene ripetere l'essenza:
un movimento antipolitico (ma lo capisco nel senso che si pone contro il sistema politico esistente. È comunque politico, perché cerca accanitamente il potere) che rifiuta ogni definizione di categoria, chiedendo apertamente adesioni di ogni parte, che pubblicamente sottolinea di essere un rifugio per estremisti che vengono incanalati in un sistema democratico che di fatto si limita a fatti locali.
Che in prima istanza rimanda al gruppo per proposte, e poi in seconda istanza ammette che per proposte di un certo tipo non esistono neppure canali per indirizzarle a un comitato strategico ...

per me è un organismo così semplice come si presenta:
Basta indagare dove si è concentrato il lavoro per capire i suoi obiettivi.

La comunicazione avviene su due livelli distinti:
Quella di reclutamento consiste di monologhi invettivi contro tutti, segnalazioni e sfuriate.
Evita completamente il confronto con le altre forze politiche con il pretesto poco solido che anche i mezzi di comunicazione hanno interessi di parte (ma stranamente rispettano la par condicio e danno spazio anche a piccoli partiti appena nati, che vengono ritenuti genuinamente interessati a una pulizia generale). Strategia che serve più a vaccinare contro le comunicazioni degli altri, e a dubitare di qualsiasi critica.
E comunicazione aperta e diretta nei nuclei di attivisti, che coinvolgono con un fervore di proposte tutte immediate, ma non di fondo, non ideologiche e non nazionali o internazionali (e chiamare la proposta di referendum per "l'uscita dall'Euro", giustificata con gli articoli di alcuni economisti critici, ma evidentemente senza nessun dibattito interno che si possa seguire o che sia documentato, una "proposta" ...)

In due parole:
Coinvolgere al voto e impegnare. Tutto qui.

Diceva Churchill, che personalmente diffidava di tutte le statistiche che non aveva falsificato personalmente.

Io diffido di ogni partito che integralmente rivela una capacità logica e una visione inferiore alla mia!
Non diffido solamente.
Mi puzza!

Dice Oliver Sacks, che a Dio non potrà mai perdonare di non esistere.

Io ai geni ispiratori e organizzatori del M5S non potrò perdonare di essere così limitati da presentare come corpo organico qualcosa che consiste solamente di un cervello separato nascosto e da un paio di dita di piedi, ma senza altra parte del corpo, se io da solo concepisco che un progetto politico di azione così non può funzionare.

Il M5S può nascondere la sua disfunzionalità solamente se riesce a mantenersi al margine parlamentare, votando per progetti di altri. E puntando sul giochetto dell'onestà per guadagnare punti.
Il fatto che sia così accanito contro strutture che funzionano, anche se permeate dagli interessi personali, e che sia stato colpito da febbre del potere nelle ultime settimane di campagna elettorale dovrebbe far riflettere sul livello di responsabilità di questa gente.

Il programma vero del M5S si riduce a una frase: Ottenere il potere.

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