venerdì 2 novembre 2012

Avanti Dilettanti!

Dilettanti con lettera maiuscola perché cito un titolo tedesco dello Spiegel, dove il sostantivo va scritto così.

Lo Spiegel commentava sul partito dei Pirati, un gruppo di personaggi entrati in alcuni Parlamenti regionali, che sembrava portare una rivoluzione politica.
Il movimento nel frattempo ha perso i colpi, principalmente per litigi interni, confusioni, incoerenze, e mancanza di un programma.

Stiamo parlando quindi di cose che diversi vedono succedere anche in Italia.

Una cosa che non mi permetto definire dilettantesca è la sincerità.
Ma sincero può essere anche uno stupido o un incompetente. E non ci servirebbe a molto.

Leggo molti rimproveri a chi si astiene, e sebbene incallito astensionista, riconosco che sono rimproveri ragionevoli.

Prendiamo un caso:
In Parlamento si discute una nuova legge che o evita sanzioni giuridiche a qualcuno, oppure lo esonera da processi pendenti.
Per anni mi sono irritato al vedere quanto tempo e energie i Parlamentari devono dedicare a litigarsi su cose del genere.
O al vedere, che tali proposte si votavano con il voto di fiducia (ovvero: Se cado io cade il governo!)
Preferiamo che siano personaggi interessati a conservare il loro mandato coloro che decidono, o ci farebbe comodo una fazione addizionale che per principio rifiuta proposte di questo tipo, anche se non riesce a fare troppe proposte per la mancanza di esperienza e qualificazione?
Io preferirei la seconda possibilità.
Quindi faccio male a non "votare" contro il peggiore.

Se fosse tutto qui, avrei votato.
Ma purtroppo le intenzioni ogni tanto si vedono, e sono quelle che non mi trovano d'accordo!
Io non voterei contro l'Europa. Comincerei con l'arduo compito di pulire e fare una riforma della pubblica amministrazione. Non solamente tagli da ogni lato fino a lasciare mozzo tutto il corpo, sanguinando da ogni lato, ma rimanendo goffo e impacciato.

Non mi sembra sufficiente il lavoro da ragioniere, di ridurre i numeri, e neanche l'idea di una rottura radicale perché non riusciamo a mantenere il passo. È l'ammissione, che vogliamo continuare il sistema costruito sul favoritismo, sul posticino di lavoro statale creato solo per dare l'impiego come premio al voto, etc.

In altre parole: Per me il voto lo merita chi ha INTENZIONE di migliorare l'Italia, no chi solo fa potature richieste dal mondo delle finanze o chi vuole cambiare le cose senza rendere chiara la direzione.

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