domenica 16 ottobre 2011

I quorum

La volontà popolare viene trattata in modo diverso dalla legislazione.
Il quorum che ci è più familiare è quello del referendum abrogativo.
Per abrogare una legge voluta da una maggioranza parlamentaria, deve votare il 50% più un voto.
Dei voti validi ottenuti, vince la maggioranza semplice.

Ovviamente non si tratta di una distribuzione di potere.

In un referendum costituzionale il quorum non è fissato al 50%+1. Vale la scelta della maggioranza dei votanti. Ma ovviamente è in piena discussione, se una modifica costituzionale è di qualità abrogativa, e si dovrebbe chiedere anche lì il quorum del 50%+1.

Fatto sta, che il quorum non è una regola logica, rispettosa dei diritti umani e dei diritti politici.
È anche quello una convenzione, giustificata e smontata, a seconda dell'intendimento delle parti interessate a definirlo.

Del quorum mi sembra di rilievo l'interesse del legislatore.
In quello abrogativo il gioco è:
Se vuoi abolire una legge voluta da una maggioranza di governo, devi avere il 50%+ 1 di voti degli aventi diritto.
Mi sembra giusto.
Un governo numericamente in media si compone con il 65-80% di voti.
La maggioranza corrisponde a un 33-40% dei voti totali possibili.
E l'abrogazione si ottiene con il 25%+1 di voti.

L'equilibrio quindi è a sfavore del governo.

Ma il quorum no!

Non esiste quorum per la validità del processo elettorale! Se avessimo l'opportunità, potremmo anche noi annullare una elezione per mancanza di consenso ai programmi politici.

Faccio quindi una correzione al quorum inverso proposto recentemente.
Non è un quorum al contrario. È un semplice quorum equivalente. Se si vuole convalidare un voto popolare, i voti validi devono raggiungere il 50% + 1!

Così come il quorum del referendum è giustificato per giustificare un cambio che interessa la maggioranza degli elettori, per la validità di una legislatura ci dovrebbe essere lo stesso quorum.
Allo steso modo in cui l'astensione al referendum viene usata e raccomandata dai partiti per invalidare un referendum, e quindi l'astensione è una espressione della volontà elettorale, l'astensione deve avere lo stesso potere quando si tratta di delegare il potere.

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