domenica 24 luglio 2011

NO!

Ci educano male.
Nei nostri libri di storia nazionale, qualunque sia il paese, ci raccontano con un bel pathos le storie degli eroi della Patria.
Quelli che hanno congiurato, fatto saltare in aria, organizzato attentati ... insomma, gente che ha ucciso per degli ideali.
Quelli che si legano attorno degli esplosivi e poi si fanno saltare in aria credono di essere della stessa categoria.

I nostri libri si dimenticano di farci notare i dettagli e farci ragionare.
Brigate rosse, carbonari, fascisti sono la stessa cosa, con ideali diversi?

No. Non lo sono.

Il NO è rivolto al Signore che ha trucidato almeno 85 ragazzi in Norvegia.
No, non era necessario, non è giustificato, e sei un maledetto e disgraziato assassino!

Duecento anni fa c'erano governi mantenuti con la forza e voluti da una minoranza.
Democrazia è stato il risultato di una decisione chiara: Il potere deriva dal popolo, non da Dio. (Possiamo dubitare seriamente del fatto, che sia stato Dio a scegliere la gentaglia che ha deciso le sorti del mondo.)
Il popolo sceglie chi vuole alle redini del governo, lo fa con scadenze, e poi decide nuovamente.

Non è la soluzione perfetta, ma sempre meglio che imporre eredi a vita e decisioni superiori prese senza tenere in conto ciò che causano ai governati, anzi, decisioni prese solo in beneficio di pochi a scapito dei molti.

Duecento anni fa non c'era un documento ufficiale per riconoscere diritti umani.
Anche se la violenza non è un mezzo adeguato, allora risultò essere l'unico metodo efficiente per costringere ad ascoltare i desideri del popolo.

Che il sistema ovunque favoreggi chi ha i mezzi per presentarsi e creare immagine è vero, ma... la colpa è la nostra. Noi lo abbiamo fatto così ... o l'abbiamo lasciato così.

Quello che gli eroi della patria hanno in comune con i violenti contemporanei, sono gli ideali.
Ovviamente opposti:
Gli uni volevano libertà garantite ad ognuno, gli altri vogliono costringerci a vedere il mondo a modo loro, e obbligare la nostra società ad interazioni limitanti secondo le loro prescrizioni.
La differenza quindi è chiara: Lottare per far rispettare i diritti di tutti (anche quelli delle minoranze) ti porta ai libri di storia.
Uccidere per introdurre la discriminazione ... ti porta al disonore.
Lo puoi fare in grande stile come Hitler, o da solo. Ma non cambia quello che sei: Un infame criminale prepotente che non ha rispetto per la diversità.
Se hai delle idee o ideali che ti sembrano corretti, convinci gli altri a partecipare.
Se non ce la fai, il tuo mondo è troppo piccolo e non ci entrano gli altri. Tienitelo e non rompere!

Perchè uccidere ragazzi dai 14 ai 20 anni?
Perché a questo essere è molto chiaro che è la società che non condivide le sue discriminazioni.
E con la società se la prende. E il modo più efficiente è l'atrocità con innocenti. Assolutamente non necessaria.

Quando se la prendono con cittadini non coinvolti, vogliono farci spaventare e obbligarci con il terrore a fare quello che dicono loro.
Ovvero, vogliono riportarci indietro di duecento anni.

I diritti umani e la democrazia sono progetti cominciati, ma sono da perfezionare, e i nostri tempi ce lo mostrano chiaramente.

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